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Avellino – Due i filoni d’inchiesta per chiarire cosa è avvenuto nella mattinata di venerdì presso l’ICS di Pianodardine. Il primo ha visto in prima linea i Vigili del Fuoco di Avellino nella giornata di ieri. Al Nucleo Investigativo Antincendio dei caschi rossi, infatti, la Procura della Repubblica di Avellino ha assegnato la delega di indagine relativa alla causa dell’incendio. Indagini già avviate agli ordini del comandante dei caschi rossi, Luca Ponticelli. La caccia all’area dell’innesco sarà realizzata anche come avviene in questi casi grazie a strumentazioni di indagini che consentirebbero di circoscrivere il punto dove c’è maggiore presenza di acceleranti. Inoltre sarà verificata la documentazione relativa al sistema antincendio dello stabilimento. Accertamenti di competenza dei Vigili del Fuoco.

La Procura della Repubblica di Avellino ha delegato, ovviamente con la consulenza e la presenza del perito a cui è stato conferito l’incarico da parte del pm Cecilia Annecchini. Si tratta del geologo Giovanni Auriemma. Quest’ultimo ha già eseguito un sopralluogo sul luogo dello spaventoso incendio. Al fianco dei caschi rossi anche il reparto del Noe dei Carabinieri. Ai militari dell’Arma spetterà il compito di capire se ci sono testimonianze sia sulla natura dell’incendio, doloso o colposo sarà accertato. E soprattutto di capire le tempistiche dell’allarme lanciato e soprattutto da chi, quando è scoppiato l’incendio.

Un altro particolare che riveste una certa importanza nell’ipotesi di un rogo nato da dolo riguarda lo stesso materiale composto per la realizzazione delle coperture per le batterie. Non si tratta di prodotti che sono facilmente infiammabili. Quindi sono tutti aspetti che farebbero propendere per l’ipotesi che ci sia un’azione dolosa. Aspetti che saranno valutate dalla Procura della Repubblica di Avellino, ma i tempi non saranno brevi.

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