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Napoli – Non sole le treccine di colore blu che hanno impedito a Lino, il 13enne di Scampia, di entrare nell’Istituto Comprensivo Ilaria Alpi-Carlo Levi per diversi giorni, anche i jeans indossati da Giuseppe, pure lui 13enne, non sono piaciuti alla dirigente scolastica Rosalba Rotondo che sia ieri che oggi, martedì 17 settembre, ha vietato al giovane studente di seguire le lezioni in classe insieme ai suoi compagni, relegandolo in sala professori insieme al fratello, di 11 anni. 

La vicenda viene raccontata ad Anteprima24.it dalla madre dei due ragazzini, Maria Bevar, che questa mattina ha preferito non far entrare i figli a scuola dopo la decisione della preside di vietare l’ingresso a uno di loro perché indossava dei jeans “inopportuni”. Abbiamo provato più volte a entrare in contatto con la dirigente scolastica chiedendo un parere sulla vicenda ma dal personale della scuola ci è stato detto che, dopo le interviste di ieri, non voleva rilasciare ulteriori dichiarazioni alla stampa. 

A parlare invece è la signora Bevar che spiega: “Ieri i miei figli sono entrati regolarmente a scuola alle 9. Alle 11 mio figlio mi ha chiamato perché è riuscito ad andare in bagno e mi ha detto di essere stato spostato in sala professori dal mattino perché i pantaloni che indossava non andavano bene”. La donna spiega che dalla scuola non ha ricevuto alcuna comunicazione e che “se fossi stata avvisata, sarei venuta a scuola per cambiare i pantaloni senza fare storia”. “Però – aggiunge – se mi tieni chiusi due minori nella sala professori, insieme ad altre tre ragazzi, senza avvisarmi non va bene. Volevano tenerli fino a mezzogiorno ma sono andata prima a scuola per prelevarli senza firmare nulla e senza essere controllata dal personale presenti”. 

Questa mattina il copione si è ripetuto. “Mio figlio più piccolo è entrato perché aveva la tuta e per la preside andava bene. Giuseppe invece indossava un jeans di colore scuro che evidentemente non sarà piaciuto. Ho chiamato la polizia e la dirigente ha spiegato a entrambi che mio figlio sarebbe potuto entrare aggiungendo però che avrebbe fatto attività alternative. Praticamente me lo rimetteva in sala professori: seduto ad aspettare l’orario d’uscita, senza fare nulla”. 

Sul regolamento imposto dalla preside la signora Maria fa una precisazione: “Nel vecchio è specificato che solo i jeans strappati non andavano bene. Mio figlio sia questa mattina che ieri indossava jeans non strappati. Ho rispettato il regolamento ma a mio Giuseppe sono due giorni che viene negato il diritto allo studio”. L’attuale regolamento è stato modificato e domani, mercoledì 18 settembre, verrà fatto leggere e firmare dai genitori. “Firmerò – spiega Maria Bevarsolo nel momento in cui lo leggerò tutto. Quindi lo porterò a casa e lo valuterò bene anche se la preside ha già anticipato che chi non lo firma subito può anche chiedere il nulla osta”. 

La dirigente Rosalba Rotondo dirige la Alpi-Levi da numerosi anni ma – secondo la madre di Giuseppe – atteggiamenti simili li ha adottati negli ultimi tempi: “Da genitore ho sempre rispettato e ritenuto giuste le sue regole ma adesso sta esagerando, sta un po’ abusando del suo ruolo. Non vuole magliette con mitra e questo mi va bene perché mandano un messaggio sbagliato ma addirittura pretendere che modelli di jeans indossare non mi sembra giusto. Mio figlio è rimasto molto colpito da questa cosa. E’ giusto educarli perché quando andranno a lavoro dovranno vestirsi in modo decoroso ma vietare l’ingresso solo perché il pantalone ha delle toppe è qualcosa di assurdo”.