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Aspettando l’Emilia Romagna. Le elezioni regionali nella terra più ‘rossa’ d’Italia, in programma a gennaio, segneranno lo spartiacque anche per il voto in Campania.

Ma qualcosa già si muove. Chi ha giocato d’anticipo, nel Sannio, è stato Fratelli d’Italia che già la scorsa settimana ha schierato ai nastri di partenza Domenico Matera e Francesca Pedicini. Anche negli altri partiti, però, il borsino delle candidature comincia a far registrare i primi sussulti.

Nel centrodestra, tanto per cambiare, si attendono le mosse di Clemente Mastella. Ma il sindaco di Benevento non ha sciolto alcuna riserva e non lo farà fino a che sarà noto l’esito della sfida emiliana. E se oggi il suo terreno di gioco resta il centrodestra, non è da escludere un cambio-campo nel mese di febbraio, soprattutto se a contendersi palazzo Santa Lucia dovessero essere ancora una volta Vincenzo De Luca e Stefano Caldoro.  A prescindere, comunque, l’inquilino di palazzo Mosti una sua lista per concorrere all’elezione del Consiglio Regionale la farà.

Sul simbolo si discute ancora mentre sul nome la scelta sarebbe già stata assunta, con “Meglio Noi – Lista Mastella” – che avrebbe avuto la meglio sulle altre opzioni poste sul tavolo. Quanto al toto-nomi, sono in fortissimo rialzo le quotazioni di Luigi Abbate. L’attuale presidente della Gesesa rappresenta una certezza in termini di consensi a Benevento e nel capoluogo Mastella vuole andare sul sicuro. In tal caso, il tandem sarebbe completato con una candidatura ‘rosa’ espressione della provincia e la maggiore indiziata appare essere Giovanna Razzano, consigliere d’opposizione a Sant’Agata dei Goti.

E Forza Italia? Il tatticismo di Mastella non entusiasma i ‘berlusconiani’ duri e puri. E l’uscita pubblica di Giovanni Carpinone, responsabile del dipartimento ‘Industria e Artigianato’ del partito, unico esponente politico del centrodestra a criticare – parlando di “inutile passerella” – la visita di De Luca al Consorzio Asi, dove il governatore era seduto proprio al fianco di Mastella e del presidente Luigi Barone, da molti è stata letta come la spia del malessere interno ai forzisti nei confronti dell’ex Guardasigilli.

Sempre sul fronte del centrodestra, si intensificano i rumor che vorrebbero Luigi Scarinzi, sorretto dal gruppo dei ‘pattisti’, in corsa per “Caldoro Presidente”, la civica di riferimento del probabile sfidante di De Luca.

Per il centrosinistra, invece, è nel Partito Democratico che la discussione ha cominciato a prendere piede in maniera importante. Per la candidatura maschile, la ‘pole position’ è assegnata di diritto all’uscente Erasmo Mortaruolo. Non mancano le insidie, intendiamoci, ma il convinto sostegno di Umberto Del Basso De Caro dovrebbe porre Mortaruolo al riparo dai pericoli. Ad affiancarlo, e anche in questo caso ci sarebbe l’endorsement del deputato Pd, dovrebbe essere Antonella Pepe, componente dell’assemblea nazionale in quota Martina. Con questo schema, però, resterebbe fuori la minoranza di espressione ‘zingarettiana’ che potrebbe comunque decidere di puntare tutto sulle civiche, a partire da quella ‘presidenziale’.