Come potremo trascorrere il prossimo Natale? Sono in molti a chiederselo. Soprattutto le categorie economiche che vedono da sempre, nelle feste natalizie, un momento di ristoro economico.
Le notizie però, a detta degli esperti, non sono molto rassicuranti.
“Piuttosto che riaprire per Natale, penso che la situazione sia così malmessa da dover consigliare l’opposto: approfittare delle ferie di fine anno per chiudere tutto in quelle due settimane e cercare di fermare il contagio. Ma capisco che bisogna tener conto delle esigenze dell’economia”. Così il virologo Andrea Crisanti, in un’intervista concessa a La Repubblica”.
“Per vedere all’orizzonte segnali positivi sul fronte della pandemia – ha continuato Crisanti – come ha detto il ministro della salute Roberto Speranza ‘occorre una grande fede’. Se si osserva la curva dei contagi e la dinamica dei decessi si capisce come siamo in una situazione sovrapponibile a quella di marzo. E se consideriamo che con il lockdown totale di allora abbiamo dovuto attendere fine aprile per intravedere la famosa fine del tunnel, si può intuire a che punto ci troviamo. E qui non stiamo nemmeno facendo un vero lockdown».
A fare da eco alle parole di Crisanti, arrivano quelle del viceministro della Salute Sileri, che su La Stampa, annuncia un “Natale in emergenza“.
“Sono fiducioso che i numeri si stiano stabilizzando, ci sono evidenze che lo dimostrano, ma aspetterei qualche giorno per dire che il picco della seconda ondata è stato toccato. Per quanto riguarda cosa ci attende a Natale, è presto per sbilanciarsi perché dovremo vedere l’andamento dell’epidemia e valutare le soluzioni più adatte: verosimilmente avremo Regioni con andamento migliore e altre con più difficoltà”.