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Luigi De Nigris, capogruppo di ‘Noi Sanniti‘, replica con una nota a Marialetizia Varricchio, esponente del Partito Democratico intervenuta nei giorni scorsi per stigmatizzare le parole dello stesso De Nigris in merito alla situazione venutasi a creare in commmissione Attività Produttive dopo l’autosospensione del presidente Domenico Franzese.

“Sarà forse per la bella e ultraquarantennale amicizia che mi lega alla sua famiglia, ma nel corso del mio impegno politico – scrive De Nigris – non mi era mai capitato che un avversario, nel criticarmi, come recentemente ha fatto Maria Letizia Varricchio, mi facilitasse il compito ammettendo con candore alcune sue carenze.

Infatti, nell’esprimere i dubbi che l’hanno avvolta per l’autosospensione del Presidente della Commissione Attività Produttive (“sempre che l’invocato istituto sia previsto e regolamentato” , ha dichiarato nel suo interventola collega ha mostrato una disarmante approssimazione nell’attività che svolge. Se, come affermato, mi riconosce un esperto consigliere, prima di lanciarsi in acute riflessioni avrebbe fatto meglio ad analizzare l’argomento. Successivamente, confrontarsi sul merito delle mie dichiarazioni.

Ciò non è stato e l’impazienza o l’ansia di apparire, probabilmente fomentata da qualche collega di opposizione che ben conosce e comprende simili dinamiche, hanno prevalso sulle ragioni dell’approfondimento o del nobile silenzio.

Il risultato? La certezza che ad un anno e mezzo dall’avvio della consiliatura c’è qualcuno che ancora non ha sfogliato tutte le pagine dello Statuto e del Regolamento del Consiglio comunale, nonostante siano i primi documenti che la struttura comunale consegna ai consiglieri comunali per un corretto svolgimento delle loro funzioni.

Leggendo quelle pagine non solo non avrebbe avuto dubbi, ma, da oppositrice, avrebbe intelligentemente potuto sollevare la questione in Commissione. Auspico che ripetere le ragioni del mio intervento l’aiuteranno a comprenderne il senso. Senza un definitivo chiarimento di un istituto, che le assicuro non è previsto in alcun documento che regola l’attività consiliare, ritengo inutile convocare la Commissione. Essa, infatti, potrebbe solo dar luogo ad incomprensioni politico-isituzionali, malfunzionamento della stessa, inutili strumentalizzazioni. 

Occorre dunque farsene una ragione. Il Diritto Canonico prevede la coesistenza di due Papi, di cui uno emerito, i regolamenti comunali non prevedono invece la compresenza di due Presidenti. Ancor meno, che un Vice Presidente eserciti funzioni di Presidente nei confronti del  “suo” presidente. Può sembrare strano, ma purtroppo è così.

Vi è infine da aggiungere, per completezza di informazione, – conclude De Nigris – che l’eventuale mancato raggiungimento del numero legale della Commissione che Varricchio, seduta stante, avrebbe voluto convocare, con una tempestività più consona ad un reparto di ostetricia che ad un organo consiliare, non avrebbe paralizzato alcuna importante attività o vietato l’esercizio democratico delle funzioni consiliari, come paventato nel suo intervento. Avrebbe, tutt’al più, solo impedito di parlare di una sciocchezza immediatamente smentita da più parti istituzionali e non (la collocazione di un centro commerciale all’interno dei locali ex Cinema San Marco). Una notizia che dunque è stata immediatamente archiviata come “inciucio” dell’ultima ora. Immagino che la mia interlocutrice non si riferisse a questo quando ha parlato “di cittadini che si aspettano che gli eletti producano qualcosa”.