- Pubblicità -
Tempo di lettura: 4 minuti

Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale era presente la giornalista e conduttrice tv pugliese Barbara Politi, assessore comunale esterno, al Comune di Avellino, scelta il 23 gennaio scorso dal sindaco Gianluca Festa per promuovere il cosiddetto “brand Avellino”.

Una “toccata e fuga” della Politi in città, tra una foto nelle “stanze dei bottoni” di Palazzo di città e un’altra in qualche ristorante avellinese, come già è accaduto in qualche altra sporadica occasione in questi due mesi, probabilmente per confrontarsi con il sindaco sul lavoro di “ambasciatrice dell’Irpinia” fuori confine, come lei stessa ha dichiarato all’atto della presentazione ad Avellino.

Inevitabile che i consiglieri di opposizione abbiano più volte chiesto in Aula lumi sul lavoro che sta svolgendo l’assessore pugliese, rimarcando come la città affogata da problemi di ogni sorta, di “tutto aveva bisogno, tranne di pagare lo stipendio ad un’altra figura tecnica ( il riferimento era anche all’assente assessore esterno al bilancio Cuzzola ndr), per lo più affidandole una delega non dissimile da quelle al turismo, in capo al vice sindaco Laura Nargi, e agli eventi a cui è delegato l’assessore Stefano Luongo”.

Sul punto la Politi ha sempre spiegato come il suo lavoro fosse complementare a quello dei colleghi di giunta e non subalterno, giacché il suo compito è quello di far conoscere ed elevare Avellino e le sue bellezze nell’intero stivale.
Sarà mio compito – diceva durante la conferenza stampa di presentazione del 23 gennaio- portare il brand Avellino fuori dai confini provinciali e regionali. Con l’apertura di ponti e nuove sfide. L’asse sarà diretto con la Puglia, territorio cugino d’Irpinia, culla di tradizioni ed eccellenze. Penso al Fiano di Avellino, vitigno autoctono, come il primitivo di Manduria. Da qui il rilancio di immagine, creando legami con le piazze di Roma e Milano, dove ogni realtà locale si mette in vetrina. Con la creazione di sinergie e partenariati, potremo far esplodere le grandi potenzialità che Avellino possiede”.

Come la Politi stia cercando di centrare l’obiettivo prefissato ancora non è dato saperlo, o comunque- forse anche complice un sindaco abituato agli effetti a sorpresa- ancora non viene svelato.
Al contempo la diretta interessata è attivissima sui propri canali social, non solo per raccontare le varie esperienze lavorative che ogni giorno la vedono impegnata in luogo e in largo in giro per l’Italia, ma anche per ricordare ai suoi “follower” come lei stessa non dimentichi di svolgere il ruolo retribuito di assessore al brand Avellino.

Nelle varie foto pubblicate, tra eventi di marketing e legati al comparto food & wine, più volte la Politi rilancia il cosiddetto “tag” della promozione del brand Avellino. Lo ha fatto, ad esempio, in una recente visita a Napoli e poi a Milano in compagnia del celeberrimo pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo, che ha sbancato il lunario aprendo sedi anche a New York, Miami e Tokyo

Magari, chissà, il messaggio recondito è da ricercare nell’apertura di una sede di Sorbillo anche ad Avellino. E nessun avellinese potrebbe dispiacersene, nonostante la mission iniziale dichiarata dall’assessore fosse quella di esportare  fuori regione le caratteristiche culiniarie e non dall’irpinia, e non viceversa.

Qualche giorno fa, invece, la Politi ha unito il  tag promozione Brand Avellino a quello della bufala campana come didascalie di una foto di una invitante treccia di mozzarella di bufala.

Ed in effetti le aziende produttrici per ottenere la DOP  devono produrre il formaggio esclusivamente con latte proveniente da bufale allevate in alcuni comuni della Campania, della Puglia, poi del Lazio e Molise.

Le zone più importanti per la produzione della mozzarella, per la nostra regione, sul sito telematico ufficiale sono esclusivamente tutti i comuni di Caserta e Salerno;  per Benevento i comuni di Amorosi, Dugenta e Limatola; e per la città metropolitana di Napoli i comuni di Arzano, Cardito, Frattamaggiore, Frattaminore, Giugliano in Campania, Mugnano di Napoli, Pozzuoli e Qualiano.

Chiaramente, come ogni cittadino avellinese sa, nessun comune della provincia irpinia si caratterizza per la produzione del cossiddetto “oro bianco” della Campania. Ma magari, come per la pizza di Sorbillo, anche in questo caso il colpo ad effetto del duo Politi-Festa, potrebbe essere lanciare produzioni di bufala anche in irpinia.

Intanto oggi l’assessore Politi ha raccontato quella che ha definito “la buona prassi di Avellino per la promozione del brand“, nel corso di un convegno tenuto al Comune di Toritto, in provincia di Bari, incentrato sui temi del territorio inteso come ispirazione per il turismo e punti di orientamento per la formazione e il lavoro.

Con la speranza che nel breve periodo la racconterà anche agli avellinesi.