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Avellino – Una doppia inchiesta sulla gestione dell’accoglienza in provincia di Avellino tra il 2015 ed il 2017 da parte di una coop a cui erano stati affidati da parte della Prefettura centinaia di richiedenti asilo.

Il procedimento è finito per competenza alla Procura della Repubblica di Benevento, che oltre gli atti trasmessi dai magistrati avellinesi anche a seguito delle ispezioni affidate ai Nas di Salerno e alle attività delegate ai militari delle Fiamme Gialle, aveva già avviato degli accertamenti che sono stati condotti dal personale della Squadra Mobile di Avellino relativamente ad una serie di centri dell’arianese. I magistrati dell’Ufficio Giudiziario guidato dal Procuratore della Repubblica Aldo Policastro, che insieme all’Aggiunto Giovanni Conzo avevano già coordinato l’indagine Maleventum, avrebbero infatti iscritto nel registro degli indagati circa ventitré nomi.

Le contestazioni originarie a carico dei 23 indagati erano piuttosto gravi, ma a quanto pare dall’attività di polizia giudiziaria non avrebbero trovato riscontro le contestazioni penali più importanti ed il ruolo in particolare d funzionari pubblici. Restano in piedi, invece, diverse contestazioni per ipotesi di reato che vanno dall’abuso in atti d’ufficio, per gli affidamenti ad una coop in particolare, alcuni anche attraverso subappalti, ai reati di truffa aggravata e malversazione, quelli di falso relativo ai fogli di presenza dei migranti che non sarebbero stati ospiti per tutto il periodo riportato dalle strutture.

Il reato contestato già contestato anche in sede di ispezione da parte del Nas di Salerno di frode in pubbliche forniture relativamente a quello che risultava consegnato ai richiedenti asilo anche in termini di servizio come dai capitolati. Indagine con cui la Corte dei Conti della Campania si è già attivata da tempo. Per l’inchiesta della magistratura invece si dovrà attendere dopo che il Riesame avrà deciso su alcune richieste dei pm quali saranno le determinazioni.