“Basta rincari e aumenti“. I commercianti di Avellino sono scesi di nuovo in piazza, dopo la manifestazione del 22 ottobre scorso, per protestare contro i rincari energetici che stanno determinando la chiusura di molte attività, soprattutto artigianali, del capoluogo irpino. Negli ultimi tre mesi sono molte decine le saracinesche costrette alla chiusura, alle quali si aggiungono numerose attività che hanno operato tagli al personale o ridotto di oltre il 50 per cento l’attività.
“Siamo ormai allo stremo – dice Carmine Gaeta, titolare di un negozio di parrucchiere – costretti a scegliere tra il pagamento degli stipendi ai dipendenti o pagare le bollette che rispetto all’anno scorso hanno importi triplicati”. Al corteo hanno partecipato anche cittadini e pensionati. “Gli stipendi e le pensioni restano fermi e erosi dall’inflazione: far quadrare il bilancio familiare sta diventando un’impresa”. Al termine della manifestazione, conclusasi nei pressi della sede della Prefettura di Avellino, gli organizzatori hanno chiesto al sindaco, Gianluca Festa, la convocazione straordinaria di un consiglio comunale aperto. “Chiediamo – anticipano – che non si spendano soldi per le luci di Natale e di non anticipare il pagamento della Tari per il 2023“.