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“Risolviamo una questione che sta molto a cuore ai cittadini. Dopo venti anni, questa amministrazione ha completato il centro per l’autismo e ora intende compiere un passo ancora più grande: creare un polo specializzato per i ragazzi affetti da autismo, un centro di ricerca e un centro che si occupi delle terapie”. Così il sindaco Gianluca Festa, questa mattina al Comune.

Partner sarà l’Università di Salerno grazie all’impegno del rettore Vincenzo Loia e della professoressa Patrizia Aquino, ordinaria del Dipartimento di Farmacia. Le terapie presso la struttura di Valle, sempre in questa zona gli alloggi per famiglie e pazienti e il polo di ricerca con uffici e laboratori a via Morelli e Silvati.

“Siamo soddisfatti di questa soluzione perché avremo un polo di eccellenza, non solo in Campania, le terapie saranno fornite attraverso operatori che saranno individuati dall’Unisa nei centri di eccellenza italiani. Quindi, non ci limiteremo a interazioni locali e regionali, ma amplieremo il raggio d’azione”.

“Il rettore Loia si è dimostrato disponibile anche ad interfacciarsi con l’Asl. L’obiettivo è fornire un’azione più incisiva per affrontare l’aumento dei casi di autismo”, dice Festa. “La sfida principale è prevenire e seguire i ragazzi autistici e grazie all’Università di Salerno abbiamo ottenuto questo importante risultato.

Il centro di Valle – dice Festa – è stato ultimato ma richiede piccoli interventi di manutenzione perché possa essere attivato. Abbiamo effettuato già dei sopralluoghi con l’Università. Per quanto riguarda la struttura di Via Morelli e Silvati, i lavori saranno completati nei primi mesi del 2024. Durante questo periodo, l’Unisa intraprenderà collaborazioni con l’Asl e con altri centri italiani per migliorare e implementare le terapie di Valle.

Il rettore Loia ha spiegato che sarà una struttura unica che unisca l’investigazione scientifica all’aspetto assistenziale, la nostra intenzione è sviluppare un polo in cui la ricerca multidisciplinare si arricchisca con i dati provenienti dall’ambito assistenziale. Riteniamo fondamentale questo approccio, considerando che possediamo interessanti esperienze scientifiche. Stiamo comprendendo meglio l’importanza non solo dell’ambiente comportamentale, ma anche dell’alimentazione” .