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Rabilitazione, parità di cure“. e’ questo il tema della Manifestazione Pubblica che si è svolta all’Hotel De la Ville di Avellino. Al centro del dibattio, cominciato lo scorso giugno, le cure riabilitative complesse erogate nel territorio dell’ASL. “La manifestazione di oggi è di fatto è la seconda tappa del percorso intapreso a giugno – afferma,  il presidente di ASPAT Campania, il dottor Pier Paolo Polizzi – Dove abbiamo fotografato una situazione e dato, come dire una valutazione predittiva di quello che sarebbe poi accaduto. Di fatto oggi siamo ormai a fine novembre, la situazione che avevamo anticipato si è concretizzata e abbiamo questa Assemblea con i cittadini con gli erogatori con i movimenti con le associazioni più rappresentativi dell’utenza in sanità proprio per diciamo capire cosa fare rispetto a queste situazioni”.

“Noi abbiamo le soluzioni soluzioni percorribili soluzioni che sono nelle corde della Regione – continua – Soluzioni che sono state già peraltro anticipate con atti dalla direzione generale dell’Asl Avellino che è stata sempre al nostro fianco, ci ha anticipato nel lavoro da  fare in sede di Regione. Però al momento la cosa è molto critica perché di fatto i provvedimenti non sono stati adottati da parte della Regione e dunque ci troviamo in grave grave difficoltà”.

“Tra le soluzioni daun lato l’equità distributiva delle risorse regionali in capo alle varie aziende sanitarie – afferma Polizzi – Avellino ancora rimane l’ultima in coda come azienda sanitaria rispetto all’attribuzione in quota capitaria del fabbisogno prestazionale. Quindi questa equiparazione, questa perequazione va perseguita alla luce di provvedimenti nazionali partiti già nel 2014, pensate dieci anni fa e che devono concludersi. Chiediamo che questa distanza venga accorciata se non azzerata, in modo tale da dare una possibilità di equa distribuzione delle risorse regionali”.

“Ma il ritardo è molto grave, soprattutto in provincia di Avellino – fa eco, Michele Geromini presidente di Cittadinanza Attiva – Avere un numero percentuale di prestazioni inferiore, per esempio alla provincia di Benevento è qualcosa he crea veramente un senso di distacco da parte dei cittadini rispetto alle istituzioni. Noi abbiamo già evidenziato sia a livello regionale che a livello locale, che è inconcepibile questo riparto sul contesto della spesa storica, per cui noi ci vediamo penalizzati per numero totale di prestazioni e per fondi erogati. I cittadini della provincia di Avellino sono molto penalizzati, un poco meno quelli della provincia di Caserta. Per questo la Regione ha preso atto che esiste questa dicotomia, esiste questa differenza, però poi rinvia alle ASL la possibilità di un avvicinamento.