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Avellino – Momenti di forte apprensione a Palazzo di Città questa mattina mentre era in corso la Conferenza dei Capigruppo.  Un gruppo di parcheggiatori è salito al quinto piano della sede comunale e ha minacciato di volersi lanciare nel vuoto.

Un atto estremo che restituisce la drammaticità di una vicenda che si trascina da troppo tempo e che riporta l’esasperazione di tante persone che si sono trovate senza lavoro e quindi senza una entrata fissa.

Per stare alla cronaca a lanciare l’allarme nella conferenza dei capigruppo è stato il vice sindaco Maria Elena Iaverone. Sul posto sono intervenutr le volanti della Questura e della Polizia Municipale. E’ immediatamente giunto il comandante Michele Arvonio che ha cercato di dare un cointributo all’assessore alle Politiche sociali Teresa Mele impegnata a convincere i parcheggiatori a scendere per avere un confronto con loro.

C’è voluto un poco di tempo per convincerli ma poi hanno accettato l’invito al dialogo. Proprio in queste ore a Piazza del  Popolo è in corso un incontro nel quale si sta discutendo di una delibera con la quale i servizi sociali dovrebbero prendersi in carico questi lavoratori che, non avendo i requisiti di partecipare al bando previsto per regolamentare la gestione delle aree di sosta comunali, possono essere inseriti in progetti di utilià sociale.

C’è però da porsi qualche  domanda. Senza volere sminuire la protesta di questi lavoratori dettata sicuramente dalla disperazione di non potere assicurare una entrata fissa a mogli e figli, ci si chiede come mai a Palazzo di Città i cittadini possono accedere così liberamente in zone che dovrebbero essere interdette al pubblico?

Per arrivare a questo terrazzino- deposito del quinto piano dell’edificio di Piazza Del Popolo bisogna innanziutto farsi i cinque piani, attraversare un corridoio dove sono allocate varie stanze destinate ad assessori, funzionari e dipendenti,  attraversare l’archivio e aprire una porta che è quella di accesso alla zona dove e’ stata messa in atto la protesta.