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Avellino – “E’ inutile nascondere la sofferenza di questo anno – ammette Angelo D’Angelo al termine della match vinto con la Ternana –  E’ pur vero che abbiamo toccato il fondo e solo gli uomini potevano rialzarsi. Abbiamo cercato di mettere la maglia addosso a questa squadra, complimenti ai ragazzi, al mister, ai direttori, a tutto lo staff”. “Questa squadra è mia – continua il capitano – Ogni tanto sembravo un secondo allenatore in panchina, ma sbagliando. Mi sono preso gli schiaffi, ma ora prendo anche i meriti. Io insieme a Castaldo ci siamo fatti in quattro in campo – spiega – E’ stata durissima, ma nonostante ciò siamo riusciti a conquistare la salvezza.  E’ stata dura, ma ora gioiamo. Vorrei dedicare a tutta l’Irpinia questa salvezza perchè ci hanno seguiti in tantissimi e quando le cose vanno bene ci portano in paradiso”.

“Il futuro? Ho ancora un anno di contratto qui, ma ora non ci penso. La mia famiglia è felice qui. A gennaio ho avuto l’opportunità di lasciare l’Avellino, ma ho rifiutato. Mi sento un irpino, sarei morto in campo ma la salvezza la portavo ad Avellino come porterò la Serie A qui, da giocatore, direttore o allenatore”.