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Roma – Nel pomeriggio di oggi, alle 15, al TFN di Roma è andato in scena il il processo sportivo d’appello a seguito del ricorso inoltrato dalla Procura Federale inerente all’inchiesta di “Money Gate” per la partita CatanzaroAvellino 2012/2013 che portò gli irpini alla promozione diretta in Serie B. A prendere la parola è stata la procura federale che è ricorso in appello (in primo grado si passò al proscioglimento). Confermando le richieste del primo grado (retrocessione e penalizzazione). La Corte Federale d’Appello ha infatti bocciato la richiesta della Procura Federale di inserire in appello il materiale non presentato in primo grado. Al contempo, il procuratore Gioacchino Tornatore, ha dibattuto  su una interpretazione logica sulla base degli elementi in suo possesso e non su prove concrete. “Con questa carenza di atti, e con l’assenza di quelli richiesti dall’accusa, non si può colpevolizzare una società. Si può arrivare a una condanna quando c’è una data di incontro, un contatto, una telefonata tra elementi delle due società. Ma qua non c’è nulla” ha dichiarato l’avvocato dell’Avellino, Eduardo Chiacchio. In serata è attesa la sentenza. La società biancoverde punta alla conferma del primo grado che ha visto tutte le componenti prosciolte.