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Sono pronti davvero a tutto gli ex parcheggiatori di Avellino che da ieri stanno manifestando davanti la casa comunale. Sono disperati  e non hanno lavoro da più di un anno. Si sentono abbandonati da tutti e soprattutto dagli amministratori.

Il sindaco di Avellino, Paolo Foti, aveva promesso una soluzione in tempi brevi ma, fino ad oggi nulla di fatto.

Intanto il Natale è alla porte e loro sono “parcheggiati”,è il caso di dirlo, sotto l’albero di Natale allestito nel comune. Sono Soli e senza speranze. Hanno cominciato lo sciopero della fame che continuerà fino a quando non avranno risposte certe dagli amministratori. La loro intenzione è quella di non demordere nonostante da qualche giorno anche le condizioni metereologiche siano peggiorate.  Proprio a causa del freddo uno di loro è stato colto da un malore. Sul posto sono immediatamente accorsi i sanitari del 118 che gli hanno prestato le prime cure del caso.

Non vogliamo la carità, vogliamo lavorare. Vogliamo un lavoro come quello che ci è stato tolto. Hanno inserito i parcometri e ci avevano promesso di sistemarci altrove e invece ci hanno abbandonati. Abbiamo tutti delle famiglie ma, a quanto pare,  non interessa a nessuno. Il sindaco non ci guarda neanche quasi fossimo invisibili”.- continuano ad urlare con volti tesi e disperati.

Quello che sorprende, al di là delle ragioni di ogni parte coinvolta nella vicenda, rimane anche l’indifferenza di un consiglio comunale fatto di maggioranza ed opposizione. E’ pur vero che dal punto di vista della legalità e della trasparenza sembrano non esserci le condizioni per prevedere un loro utilizzo nell’espletamente di lavori socialmente utili o in carico ai servizi sociali, ma almeno una soluzione tampone la si potrebbe  prevedere in attesa di una schiarita futura che potrebbe appartenere alla prossima amministrazione. In questa vicenda oggi sono responsabili tutti, assise municipale, vertici politici ed istituzionali . Si tratta semplicimente di rispettare la dignità di persone, di tanti padri di famiglia e di tante famiglie avellinesi.