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Avellino – “Perdere il passato significa perdere il futuro“. In questa frase espressa da Wang Shu architetto e accademico cinese è racchiuso il succo del discorso, che andremo ad affrontare. 

Dopo la sconfitta contro l’Aprilia, l’Avellino, è tornato alla vittoria contro la Vis Artena. Un risultato importante per l’umore, l’ambiente, e soprattutto per la classifica. Una vittoria netta che ha ridato fiducia, però, dopo la vittoria c’è qualche frase distorta difficile da digerire. “Voi avete la bocca fine. Se vi levate di dosso un po’ di storia, forse tornate tutti normali“. Queste le parole di Archimede Graziani a chi gli ha chiesto come mai nonostante la vittoria qualcuno punta il dito su alcuni episodi o interpretazioni di gioco sbagliate.

Una frase che pesa tanto, e soprattutto sulla testa di una piazza che in estate ha patito le pene dell’inferno. Nonostante ciò, Avellino, ha risposto presente nei polverosi campi di periferia o in casa. Di domenica oppure di mercoledì. Una piazza che vive di pane e pallone, e scusate se tutto ciò è poco. Oggi, però, ha ricevuto una sberla in pieno volto dal tecnico che dovrebbe rappresentare la rinascita dell’Avellino. No. No grazie. La storia di questa squadra, di questa piazza e soprattutto di questa città non vogliamo levarcela di dosso. Avellino merita rispetto. E con l’Avellino i tifosi. Non esiste fare un paragone con del baccalà o altro.

Stavolta caro Graziani il vero autogol lo ha fatto Lei, e non Alessandro Montesi difensore di appena 22 anni in forza alla Vis Artena. “Questa squadra, l’Avellino, è la più bella realtà del calcio di provincia della storia italiana” una frase detta da un certo Gianni Brera, ma non è la sola. Ci sono libri, foto e aneddoti che raccontano la storia dell’Avellino, e non sarà certo un piatto di baccalà a cancellare la storia. Siamo in D è vero. E’ dura. Durissima, ma nonostante ciò il rispetto è la prima cosa.