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Avellino – Sta per iniziare una nuova fase di difficoltà per la Piscina comunale di Avellino. Da domani i lavoratori  incroceranno le braccia per manifestare contro il mancato riconoscimente delle spettanze.

Saranno bloccate tutte le attività. I venticinque dipendenti sono costretti a subire ritardi nei pagamenti degli stipendi. Sono creditori delle retribuzioni di ottobre, novembre, della tredicesima mensilità del 2016 e della quattordicesima 2017. Queste le motivazioni alla base dello sciopero.

Insomma una brutta situazione per il centro sportivo e per la città. A pagarne le conseguenze sarà l’utenza che domani vedrà i cancelli chiusi. Al  fianco  dei dipendenti il sindacato che tenterà una nuova mediazione con i vertici e con la direzione del Centro sportivo di Via de Gasperi.

Si tratta di un problema che viene  da lontano, ovviamente in questo rapporto tra comune e piscina, tra comune e società, tra credito sportivo e altro c’è una condizione di forte disagio per i dipendenti e le loro famiglie. E’ da un anno che rincorriamo l’azienda. Noi abbiamo utilizzato tutto il nostro buon senso, ma ora non si può più tollerae”. spiega Michele Caso della Uil.

Ad oggi la direzione sembra abbia fatto sempre spallucce alle ripetute richieste da parte dei lavoratori. I ritardi sono troppi e alcuni risalgono a più di un anno fa.

” I lavoratori non possono più anticipare di tasca i costi che sostengono per recarsi sul posto di lavoro. E anche da qui che nasce la protesta. Domani fermeremo tutte le attività. Ci dispiace per l’utenza che non avrà il servizio pubblico. Ma dobbiamo mettere in evidenza che ci sono persone che avanzano i propri diritti e che non si tratta di pretese campate in aria ma parliamo di semplici stipendi bassissimi per delle prestazione che regolarmente effettuano e che risultano fondamentali per il buon funzionamento della struttura. – conclude Caso.

 Purtroppo per la piscina comunale, già chiusa nel periodo estivo per irregolarità che poi sono state risolte, un secondo blocco della struttura potrebbe rappresentare un grosso rischio per la programmazione futura. Una battutta d’arresto ulteriore potrebbe nuovamente disincentivare i frequentatori assidui del centro con ricadute economiche piuttosto serie che renderebbero ancora più difficile la ripresa. L’auspicio è che con lo sciopero di domani la direzione e i vertici aziendali possano prendere consapevolezza della situazione e ricercare, in sintonia con il sindacato e i dipendenti, la strada più giusta per trovare una soluzione che passi necessariamente per il pagamento degli arretrati.