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Avellino – E’ bastato il fallimento e la radiazione della società di calcio per azzerare i precedenti Daspo disposti nei confronti del tifoso irruente. E’ quanto redatto dalla Cassazione nei confronti di un tifoso dell’Avellino (3771 450 30 10 sent Cassazione pen).

Ecco quanto riportato da Il Sole 24 ORE: Il tifoso biancoverde aveva subìto l’allontanamento per quattro anni dalle partite interne ed esterne della squadra del cuore, con “obbligo di firma” presso la Questura in occasione di ogni incontro di campionato. Dopo tre anni, però, il tifoso aveva saltato una firma in Questura subendo così una condanna del giudice penale. Con il fallimento, infatti, è mutato l’assetto societario con ripercussioni sul piano sportivo. Secondo la Cassazione, il Daspo è collegato non soltanto ai colori della squadra, ma anche all’assetto societario, con conseguenze sulla tifoserie. Anche se si ricostituisce, all’interno della comunità locale, un’altra società sportiva, si tratta in ogni caso di una nuova società, autonoma dalla precedente compagine.