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Avellino – I bilanci dell’Alto Calore sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza. Coordinate dal maresciallo Raffaele Giordano e il coordinamento del sostituto procuratore Vincenzo Russo. Le fiamme gialle hanno acquisito la documentazione relativi alla passata gestione. False comunicazioni sociali nei bilanci e abusi in atti d’ufficio commessi nelle funzioni svolte. Il fulcro dell’inchiesta, che nei prossimi giorni potrebbe conoscere nuovi risvolti, ci sono i precedenti bilanci dell’ente. Il lavoro della fiamme gialle è incentrato  su quei canoni non dovuti, che successivamente l’Alto Calore restituisce per mancata prestazione. E lo compensa con crediti vantati nei confronti dei Comuni.

L’amministratore unico di Alto Calore, Michelangelo Ciarcia, si è detto tranquillo. La sua nomina è avvenuta nel luglio del 2018, ma soprattutto è stato approvato un solo esercizio. Inchiesta che arriva dopo un anno dalla chiusura (con 13 rinvii a giudizio) condotte dalla Guardia Finanza ma coordinate dal vice procuratore generale Ferruccio Capalbo. Inchiesta che aveva evidenziato l’inefficienza del recupero di molti crediti da parte degli uffici dell’Ente di Corso Europa.