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“Ora alzate le tammorre ai cieli e suonate per me” si legge sulla sua pagina facebook. Quelle tamorre con il cui suono ha ritmato per tanti anni la Juta a Montevergine, diventando anima pulsante, guida spirituale, cantore ineguagliabile delle nostre tradizioni e della nostra storia. Mercogliano lo ha amato, ha pregato per lui sperando fino alla fine che potesse vincere contro il male che da anni lo perseguitava.
 
Ora che è volato in un cielo dove festanti lo attendono zezi ed artisti di tutto il mondo, risuonano ancora più forti le sue preghiere a Mamma Schiavona. I suoi inni alla pace, all’integrazione, alla fraternità”. E’ il ricordo del sindaco di Mercogliano, Vittorio D’Alessio per Marcello Colasurdo, scomparso nella mattinata.
 
La nostra amministrazione si è battuta affinché potesse accedere ai sussidi previsti dalla legge Bacchelli per gli artisti indigenti: lui, re della tammorra e amico del popolo, non aveva mai fatto della sua arte un guadagno – sottolinea D’Alessio – Marcello Colasurdo lascia un vuoto incolmabile, nessuno potrà mai prendere il suo posto. Ma sempre, risalendo la scala santa del Santuario, sentiremo echeggiare la sua voce. E la sua preghiera: “Mamma Schiavona, siamo tutti tuoi figli. E a te ci affidiamo”.