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Il Comune di Avellino potrà beneficiare del contributo regionale di 61.635,00 euro da destinare agli inquilini morosi incolpevoli. E’ stato, infatti, pubblicato il nuovo avviso che riguarda l’annualità 2016. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il prossimo 31 dicembre corredate di tutta la documentazione necessaria per partecipare. Le risorse saranno assegnate fino all’impiego complessivo del finanziamento. Sono previsti aiuti fino ad un massimo di 3mila euro, di 6mila euro, di 8mila euro e di 12mila euro in base alle criticità elencate degli inquilini e che corrispondono ai parametri elencati nell’avviso. In ogni caso l’importo massimo del contributo da concedere per sanare la morosità non può superare i 12 mila euro.

Una boccata di ossigeno per tante famiglie che non riescono a sostenere il costo del fitto mensile e che hanno già accumulato mensilità arretrate. Nello specifico l’Avviso è riservato a quei cittadini residenti ad Avellino che hanno ricevuto un atto di intimazione di sfratto per morosità, ai titolari di contratti ad uso abitativo registrati regolarmente di immobili ubicati sul territorio comunale. Gli immobili in questione non devono risultare appartenere alla categoria di edilizia residenziale pubblica e non devono appartenere alle categorie catastali A1, A8 e A9.

 Per partecipare e rientrare nella graduatoria bisognerà possedere precisi requisiti. Innanzitutto risulterà moroso incolpevole l’inquilino per sopravvenuta impossibilità a pagare il canone locativo per la perdita o la riduzione della capacità reddituale del proprio nucleo familiare. Stessa valutazione per chi ha perso il lavoro, per chi è stato licenziato, per chi ha subito una riduzione delle ore di lavoro, per chi risulta in cassa integrazione, per il mancato rinnovo dei contratti a termine o di lavori atipici, per una grave malattia, per un infortunio o per il decesso di un componente del nucleo familiare.

Nella valutazione il settore politiche sociali, a cui è affidato il procedimento, terrà conto anche di altri requisiti che dovranno essere documentati puntualmente. Avranno infatti la precedenza quelle famiglie al cui interno convive un ultrasettantenne, o un minore, o che abbiano un congiunto con il 74% di invalidità, o un componente in carico ai servizi sociali, o in carico alle aziende sanitarie locali e partecipa all’attuazione di un progetto assistenziale   individuale. La priorità vale anche per quelle famiglie che abbiano il valore ISEE più basso.