Avellino – “Un’impresa artigiana su tre rischia di scomparire in Irpinia”. E’ l’allarme del presidente di Confartigianato Avellino e Confartigianato Campania, Ettore Mocella. “Questo secondo lockdown determinerà un ulteriore crollo del comparto, non solo per chi è costretto a chiudere. Le intere filiere stanno subendo contraccolpi. Si pensi a quella agroalimentare con lo stop a bar e ristorante o quella della cura alla persona”, dice Mocella. “Siamo preoccupati, perché non vediamo interventi strutturali e non c’è un’iniezione di danaro vero nelle casse”.
“Nell’attuale contesto di difficoltà economica risulta quanto mai importante analizzare e monitorare alcuni specifici indicatori sulla produttività e sulle dinamiche sociali – sostiene Nino Montemarano, responsabile del Centro Studi Confartigianato Avellino. I trend osservati dallo studio negli ultimi 5 anni fanno emergere chiaramente la necessità di interventi mirati per far accrescere l’economia nei settori delle PMI e in particolare dell’artigianato che è stato da sempre uno dei principali “polmoni” dell’occupazione italiana. Risulta sempre più evidente come la situazione economica nazionale abbia un impatto diverso tra i vari settori dove, infatti, si evidenziano differenze rilevanti sulle variazioni del numero di imprese attive nel periodo analizzato. Tale trend settoriale necessità di essere analizzato e studiato in dettaglio per comprendere le giuste strategie da porre in essere per limitare la riduzione di numero di imprese, con relativo impatto sull’occupazione, in settori trainanti per l’economia nazionale e locale come l’edilizia, il trasporto merci e la ristorazione che dall’analisi svolta risultano essere i settori in maggiore difficoltà”.