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Il 28 luglio del 1950 veniva riconosciuto ufficialmente, con Decreto del Presidente della Repubblica n. 1501, il Consorzio di Bonifica dell’Ufita, costituitosi il 19 dicembre 1948 a seguito dell’Adunanza Generale appositamente convocata dal Prefetto di Avellino, Giovanni Velasco, presso la sede comunale di Grottaminarda.

Nella stessa riunione, veniva eletto Presidente provvisorio, Antonio Romano, e la Deputazione Provvisoria nelle persone dei deputati, Gerardo Zerrella, Andrea Cozzo, Carlo Flammia, Angelo Frattolillo, Benedetto Enrico Piccarini, Francescopaolo De Feo e Mario Conte.
 All’Assemblea costituente erano presenti e partecipi due influenti parlamentari irpini dell’epoca, Enea Franza e Alfredo Amatucci.

 Il comprensorio consortile viene limitato al bacino del fiume Ufita ed a quello del torrente Fiumarella. Successivamente, con D.P.R. n. 1714 del 09/05/1961, il comprensorio del Consorzio viene ampliato ricomprendendo il bacino del torrente Miscano.

Negli anni si sono poi succeduti diversi consiglieri e vari Commissari Straordinari e Presidenti.
Una storia gloriosa, quella fin ad ora scritta dal Consorzio di Bonifica dell’Ufita. Una storia che si è strettamente intrecciata con il percorso di sviluppo e progresso di tutta la categoria agricola e le comunità locali del territorio e che ha significativamente contribuito alla rinascita e al riscatto di un mondo che usciva drammaticamente provato dalla seconda guerra mondiale. Genti e agricoltori che scontavano la loro appartenenza alla “terra dell’osso”, come l’aveva definita un meridionalista insigne, Manlio Rossi-Doria.

 Il Consorzio di Bonifica dell’Ufita ha avuto un ruolo insostituibile e decisivo in questa ripresa, soprattutto negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, quando attraverso di esso transitavano i finanziamenti della Cassa del Mezzogiorno, del Governo e del Piano Marshall. E lo ha svolto fino in fondo, realizzando opere di bonifica idraulica, acquedotti rurali, impianti di elettrificazione rurali, strade rurali, invasi per la captazione e distribuzione delle acque, difesa idrogeologica e conservazione del suolo (soprattutto per usi produttivi agricoli), promozione dello sviluppo socio-economico (favorendo la sperimentazione di colture innovative e/o la formazione di associazioni di coltivatori per specifiche colture e trasformazione dei prodotti agricoli). Ha realizzato anche strutture di socializzazione per ricostruire lo spirito e l’identità di un popolo.

 Con il passare degli anni il ruolo e le funzioni del Consorzio sono cambiate con i nuovi ordinamenti statali e le nuove funzioni assegnate agli Enti Pubblici periferici.
   “Una storia gloriosa alle spalle, ma anche una grande storia che si sta attuando nell’oggi e si continuerà a costruire nel futuro”, afferma il presidente Francesco Vigorita, che presiede oggi il Consorzio di Bonifica dell’Ufita, assieme al Consiglio e alla Deputazione Amministrativa, supportato dalle maestranze tecnico-economiche, coordinate dal direttore, Elziario Grasso.

  “E’ cambiato il ruolo e diversi sono gli obiettivi che il Consorzio è oggi chiamato a conseguire in base alle mutazioni socio-economiche della società e della grande sfida rappresentata dalla gestione del cambiamento climatico in atto che richiede un impegno insostituibile e rinnovato del Consorzio – aggiunge Vigorita. – Il Consorzio farà la sua parte anche per onorare che ci ha preceduto e per continuare a far crescere questo territorio, le imprese, l’agricoltura e le comunità che insistono su di esso” – conclude il presidente Vigorita.
  Una storia di uomini e di realizzazioni vere, di riscatto e di affermazioni, sicuramente da far conoscere alle nuove generazioni, recuperando una memoria foriera di futuro.