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L’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ora vicepresidente della Camera per il Movimento 5 Stelle ha fatto tappa ad Avellino. Incontro volto alla raccolta di firme al le proposte di referendum di CADAPA (Comitato Antispecista Difesa Animali Protezione Ambiente) per l’abolizione della caccia.

“Sono due le linee sulle quali ci stiamo muovendo – afferma Costa – Uno riguarda la modifica della norma sul prelievo venatorio che consente in maniera indiscriminata a chiunque eserciti la caccia di entrare nei fondi altrui senza autorizzazione, tutto ciò è inammissibile ma soprattutto espone gli abitanti di alcuni territori anche a rischi potenziali di potersi trovare dei cacciatori che spesso sono bracconieri nelle vicinanze”.

Il secondo tema fa capo alle modifiche della legge di stabilità che riguarda il prelievo di tutta la fauna selvatica in ogni momento dell’anno di giorno o di notte ma soprattutto anche nel periodo di riproduzione – afferma Costa – Senza intervenire in modo molto significativo per bloccare la caccia, secondo il mio parere, così si aggredisce la fauna selvatica senza attuare un piano di gestione che tutti insieme all’Unione Europea auspichiamo. E’ chiaro che così facendo si espone la popolazione anche a gravi rischi per la privata e pubblica incolumità, come le statistiche ci dicono oggi”.

Tiene banco la realizzazione anche del Polo Logistico in Valle Ufita, visto il rischio del finanziamento, confermando la mancanza delle infrastrutture tra Irpinia e Sannio: “In due modi si può rilanciare – Uno con una vera defiscalizzazione delle aree interne agevolando le attività green non spopolando queste zone. Esiste la legge, purtroppo questo governo non l’ha voluta rifinanziare – dice – E poi le infrastrutture con il PNRR con le risorse da 209 miliardi di euro, portate in Italia dal Conte 2 poi definito con il governo Mario Draghi. Io non vedo un’opzione forte sulle infrastrutture molto forte con interventi tutti strutturali come le linee di comunicazione su rotaia, abbassando i costi”.

Dopo le drammatiche immagini dell’Emilia Romagna, l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), indica la Bassa Irpinia insieme al Vallo Lauro come dei territorio ad altissimo rischio: “L’Italia è uno dei paesi al mondo con la più alta percentuale di fragilità per alluvioni – dice Costa – Un dato che riguarda il 94% dei comuni nel nostro paese. E’ chiaro che i fondi vanno spesi bene, non è assolutamente vero che non ci sono”.

Durante il mio mandato con il Conte 1 e 2 quando ero Ministro all’ambiente con il “Proteggi Italia” ci sono progetti per 14 miliardi di euro – continua – I nostri presidenti delle regioni sono anche commissari per il dissesto idrologico quindi possono muovere questi fondi per organizzare il sistema. E’ chiaro che comunque c’è una lentezza per quanto concerne il codice degli appalti che non ci fa cambiare tempo, va cambiato con le dovute cautele”.