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“Ho mal di gola”. “Io qualche decimo di febbre”. “Io un forte raffreddore e dolori alle ossa”. Sono in tanti che, in particolare durante le festività natalizie, in Campania come nel resto dello Stivale, sono stati costretti a declinare inviti a cena o tombolate a causa delle precarie condizioni di salute.

Chiaramente ci sono anche gli audaci, o i forti di salute o d’animo che dir si voglia, e non hanno voluto rinunciare proprio a nulla, tra la canonica cena aziendale all’altrettanto pranzo canonico in famiglia a suon di “sembra scortese assentarsi” piuttosto che al brindisi con amici datati, “del resto è tanto che non ci vediamo e poi ripartiamo presto”.

“Ma è influenza o covid?”, è la domande della domande che corre in questi giorni tra chat, comprese quelle delle mamme dei bambini ( i primi e i più colpiti) discorsi da ufficio, bar e quant’altro.

Già, perchè da diverse settimane si torna a sentire in maniera insistente il termine “covid”, al netto dell’influenza stagionale che pure non sta facendo sconti.

E se chi prudentemente ai primi sintomi, che sia influenza o covid, si mette a letto, a chi invece proprio non ce la fa a stare a casa, ecco che il picco è dietro l’angolo.

Al momento i dati che arrivano dal monitoraggio dell’Istituto Superiore della Sanità sulla diffusione del covid in Campania non sono allarmanti ma, mentre la nuova campagna vaccinale non decolla, con meno di 24 mila somministrazioni, il contagio sale, con un incremento del 37,5% rispetto alla settimana precedente.

Tutto ciò si è tradotto in centinaia di accessi ai vari pronto soccorso degli ospedali campani, con il “primato” dell’Asl Napoli 1 che è ricorsa all’unità di crisi pur di affrontare, al meglio, una situazione non facile da gestire.
Sos anche da Salerno, con l’appello lanciato dal Nursind  ai vertici dell’Azienda “Ruggi”, denunciando una critica situazione in particloare nel Pronto soccorso del “Fucito” di Mercato San Severino.

Situazione  attenzionata anche a Benevento, dove di recente sono ripartiti gli open day per i vaccini. Lo stesso è accaduto ad Avellino, dove però il Pronto Soccorso dell’Ospedale Moscati già cronicamente in affanno sta sta accogliendo anche bambini dirottati dal Santobono.

“Mettete le mascherine”, l’invito alla prudenza  del Presidente della Regione Campania  De Luca era già arrivato prima delle festività natalizie, ma il quesito è proprio questo: sono davvero tutti così prudenti?

Se c’è uno zoccolo duro di persone prudenti che continua a sottoporsi a tampone in caso di sintomi, c’è anche una buona fetta di popolazione che oggi affronta il virus in maniera diversa rispetto al passato. Del resto l’ultima circolare del Ministro della Salute dello scorso Agosto,  ha stabilito che  le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per Sars-CoV-2 non sono più sottoposte alla misura dell’isolamento. Ad ogni modo, vengono fornite loro alcune raccomandazioni da osservare al fine di prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie.

Recentemente, poi, è stata emessa una circolare  per potenziare la sorveglianza epidemiologica, ma nello specifico l’effettuazione dei test diagnostici è obbligaotira solo per le persone sintomatiche che accedono negli ospedali e nelle strutture per anziani.

Per gli esperti, però, quella di quest’anno “è la peggiore stagione influenzale degli ultimi 15 anni, ma anche nei precedenti 15 non si era visto nulla di simile”.

Ma come distinguere infulenza e covid, tampone a parte? Sempre secondo gli esperti siamo dinanzi “ad un cocktail di virus”, ma l’unico “termometro” certo per distinguerli resta il tampone.

Ed allora ecco che tornano gli scaffali di farmacie, supermarket e altre attività commerciali di nuovo ben assortiti di test, mascherine, igienizzanti e tutto quanto necessario alla prevenzione.