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Avellino – Crederci fino alla fine. Crederci perché le rimonte nel gioco del calcio sono possibili. Crederci perché finalmente l’Avellino gioca da Avellino. Crederci perché una piazza del genere merita ben altri palcoscenici con tutto il rispetto dalla Serie D.  

La vittoria contro il Trastevere riaccende le speranze di rimonta al primo posto. Soprattutto se arriva il mezzo passo falso del Lanusei ora distanze solo cinque lunghezze. Al termine del campionato mancano quattro gare. Quattro gare in cui l’Avellino non potrà sbagliare nemmeno una virgola. Da qui alla fine la squadra di Giovanni Bucaro affronterà quattro partite in cui ci saranno tre di queste in piena lotta per la salvezza (Budoni, Torres, e Lupa Roma). L’ultima giornata rappresenterà un vecchio amarcord contro il Latina, che vorrà archiviare un campionato di troppi bassi e pochi alti.

Ci crediamo“. E’ il messaggio che nelle ultime settimane traspare dalla società, staff tecnico, giocatori ma soprattutto i tifosi. Un chiaro messaggio che ha fatto la spola con le prestazioni messe in campo dal gruppo biancoverde. Sei vittorie su sei gare giocate. L’Avellino ha risposto presente con i fatti sul campo. E non con i soliti annunci elettorali del girone d’andata. Quest’ultimo aspetto sarà il rammarico più grande da qui alla fine. Qualche vittoria o pareggio in più ed oggi stavamo narrando un cavalcata dei lupi. Ora è tempo di guardare in avanti. Al presente. Quattro gare da qui alla fine. Quattro gare in cui servirà l’intera posta in palio. E successivamente saranno fatte le dovute valutazioni. 

Elogio della follia. Da premettere nessun riferimento al saggio scritto da Erasmo da Rotterdam. Bensì è solo un piccolo elogio a chi non ha mai abbandonato questi colori. Da chi era a Roma in estate fino a chi si è sobbarcato chilometri e chilometri tra Sardegna e Lazio per portare in alto il nome di Avellino. Tifosi che hanno lasciato lavoro, famiglie e interessi vari per seguire una squadra rinata dal purgatorio della Serie D. E chi nonostante tutto ha cercato di infangare un popolo che ha voglia di tornare a dire la sua nel calcio che conta. Nel calcio in cui l’Avellino ha scritto pagine memorabili. Ma ora bisogna guardare avanti. Il presente impone di ragionare partita dopo partita per ambire ad un sogno che oggi non è così impossibile.
 
Il cammino. Al termine del campionato mancano cinque gare. L’Avellino, facendo i dovuti scongiuri, potrà contare su un calendario per amico. Morero e soci affronteranno Budoni, Lupa Roma, Torres e Latina. Quattro gare in cui servirà ottenere l’intera posta in palio. Ora bisogna pensarci, crederci, sognare ma soprattutto osare da qui alla fine.