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Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad episodi da condannare ma non credo che ci sia un’emergenza sicurezza in città“. Furono queste le parole espresse dal sindaco di Avellino, Gianluca Festa qualche settimana fa dopo l’ennesimo episodio di movida violenta nel capoluogo. Parole che purtroppo cozzano con la realtà di Avellino. Nelle ultime settimane la città è diventata un vero far west.

L’ultimo registrato la notte scorsa con un giovane che ha esploso diversi colpi di pistola, fortunatamente a salve, seminando il panico lungo Viale Italia. Nello scorso weekend due gli episodi che hanno fatto scattare l’allarme in città. Il primo registrato sabato lungo Corso Vittorio Emanuele con un ferimento di un giovane di 14 anni. Il secondo è avvenuto nel quartiere Valle con una rissa che ha coinvolto circa una trentina di persone, un giovane di 15 anni ha riportato un trauma cranico. L’emergenza dunque è reale. Un problema quello del caos durante la notte che, in realtà, va avanti già da molto tempo. Le zone più frequentate sono le solite: Viale Italia, Corso Vittorio Emanuele e Via De Conciliis.  Confusione, risse e alcol caratterizzano le notti di chi vuole “divertirsi”. Nulla di male se la movida rispettasse le regole. Del resto, anche il divertimento notturno è un tassello importante nell’economia cittadina.

Nei giorni scorsi il Prefetto di Avellino, Paola Spena ha riunito tutte le forze in campo per un piano di sicurezza per il capoluogo. E non solo. Ma tutto ciò non basta. Da più parti si chiede l’intervento del sindaco che a più riprese ha annunciato di voler adottare misure più stringenti, minimizzando però l’emergenza. Ma poco sembra essere cambiato. I residenti delle succitate strade si dicono stanchi. Avviliti di una situazione che si trascina da troppo tempo. Ma non solo. C’è anche chi su social scrive: “Sto cominciando ad avere nostalgia del lockdown. Eravamo più tranquilli con i figli a casa“.

Ora servono risposte. E’ chiaro nessuno può pretendere miracoli. Ma tutti – a cominciare proprio da sindaco, assessore alla sicurezza e numero uno dell’ufficio territoriale di governo – devono darsi una mossa e capire che il tempo degli annunci va archiviato a beneficio di quello delle azioni.