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Avellino – E’ stato un esordio da dimenticare per l’Avellino. Esordio che resterà negli annali per il pesante passivo, ma soprattutto per aver messo a nudo tutti i difetti di una rosa messa in piedi in poco meno di dieci giorni dal direttore sportivo Salvatore Di Somma. La squadra di Giovanni Ignoffo ha mostrato a sprazzi qualche buona giocata per poi calare alla lunga anche a causa della condizione non ottimale dei singoli, ma soprattutto il divario tecnico con il Catania è venuto fuori. 

Un 6-3 pesante, a tratti spietato nei confronti di una squadra che ad oggi è un cantiere aperto con tre settimane di allenamenti. Dopo la gara di ieri, la società dovrà risolvere la questione fideiussione per sbloccare i tesseramenti (De Marco, Llanes e Karic). E non solo. L’Avellino ha bisogno necessariamente di altri elementi per completare l’organico. Partendo dall’attacco che con i soli Alfageme e Albadoro non può andare lontano.

I sei schiaffoni rifilati dal Catania non hanno spento l’entusiasmo del pubblico che nei giorni scorsi si è riversato in massa ai botteghini per la sottoscrizione degli abbonamenti. L’applauso finale è il sintomo che la pazienza c’è per la squadra, ma non per la società. Quest’ultima contestata e fischiata durante tutto l’arco della gara e nel finale. All’orizzonte c’è già la sfida in trasferta contro la Vibonese.