- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Avellino – “Il calcio è più semplice della teoria di Einstein e più difficile che fare due più due” scriveva così Jacques Tibert. Nel calcio, oggi più che mai, contano i numeri. E nel caso della Calcio Avellino SSD i numeri sono a di poco disastrosi. Nelle prime dodici giornate giocate, l’Avellino, ha conquistato 21 punti. Un buon bottino, ma troppo poco per lottare per la vittoria finale del Girone G. Il dato più allarmante, però, riguarda le partite giocate in trasferta. La truppa di Archimede Graziani lontano dalle mura amiche ha ottenuto solo due vittorie e un pareggio, e soprattutto tre sconfitte pesanti (in termini di gol, ndr.).

L’ultima in ordine di tempo è arrivata ieri contro l’Aprilia Racing Club di Vincenzo Feola. Al di là delle assenze, l’Avellino, non ha offerto una buona prestazione. Anzi a dir poco raccapricciante. Tre errori  (Lagomarsini ci ha messo una pezza sul rigore, ndr.) individuali che hanno regalato il fianco alla compagine pontina. Errori individuali che si sono sommati all’approccio a dir poco negativo della squadra.

Il tecnico. Ci risiamo. Graziani ancora una volta ha scaricato la colpa sui giocatori. Eppure in sede di presentazione aveva dichiarato di voler difendere i giovani fino allo stremo, invece, no. “In questo momento sono costretto ad utilizzare determinati calciatori“. Parole che sono un macigno sulla testa dei calciatori. Sfiduciati, e soprattutto tenuti in considerazione solo perché gli unici disponibili. E’ vero l’avventura dell’Avellino è partita il 20 di agosto, ma allo stesso tempo che la squadra è stata costruita in sinergia. Oppure no? Mistero. Graziani oggi farebbe meglio a mettere da parte il suo fare da presuntuoso. Ne va dell’Avellino calcio, e della sua piazza.

La decisione. All’indomani del ko contro l’Aprilia, l’Avellino, ha deciso di barricarsi al Partenio-Lombardi. Porte chiuse fino alla sfida con la Vis Artena in programma domenica. Una decisione che allontana sempre più i tifosi dall’Avellino, e dalla sua squadra. E’ stata una lunga estate per l’intero movimento biancoverde, oggi questa piazza non si merita ulteriori umiliazioni in un campionato che doveva essere un purgatorio. E invece si sta rivelando essere un vero inferno.