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Avellino – Ecco come appare oggi Montevergine. La montagna  restituisce uno scenario che si avvia alla normalità. Sono pochi gli incendi visibili così come appare ridotta al minimo la nuvola di fumo che per giorni ha sovrastato il Santuario. Purtroppo la zona distrutta dal fuoco è vasta.

Sono riprese dalle 6 di questa mattina le operazioni di soccorso e le attività del Genio Civile che attraverso la postazione allestita in Via Serroni, lungo la salita di Mercogliano che conduce al Loreto, continua a monitorare il territorio.

Intanto proseguono le escursioni da parte dei soccorritori e degli uomini del Genio civile per raccogliere altri elementi che possano risultare utili alle indagini. A quanto pare diventa sempre più attendibile l’ipotesi secondo cui gli incendi di questi giorni siano di natura dolosa.  Sembrerebbe abbia trovato più di una conferma il ritrovamento di due inneschi che i tecnici del Genio Civile avrebbero consegnato ai carabinieri.

Ma come dicevamo il presidio non si è fermato. Il dirigente del Genio Civile Clauidia Campobasso anche per oggi ha disposto i turni e le squadre da impegnare, ed ha richiesto l’ausilio dei mezzi aerei. In particolare un canadair sta già operando a Montella e anche per Montaguto, di concerto con il DOS  dei Vigili del Fuoco, si valuta l’ipotesi di far intervenire i soccorsi da cielo. In entrambi i comuni sono ancora in atto i roghi.

Per stare alle cifre nella sola giornata di ieri per domare gli incendi sul territorio irpino sono stati impiegati 91 uomini tra Genio civile, Vigili del fuoco, Comunità montane Partenio, Terminio, Ufita e Alta Irpinia, SMA di Sperone e volontari. 22 i mezzi impegnati, 2 elicotteri e 2 aerei. 11 gli altri comuni colpiti dalle fiamme sono stati quelli  di Capriglia, Grottolella, Montefalcione, Monteaguto, Montella, Sorbo Serpico, Frigento, Castelvetere, Calitri, Sirignano e Parolise.

Un dispiegamento di forze per avere ragione delle fiamme che su Montevergine hanno fatto registrare momenti drammatici e di motivata apprensione.

Sul fronte dei danni il bilancio è nero e proprio in queste ore si cerca di quantizzarlo. Distrutte vastissime aree boschive e di vegetazione, ma pure sul fronte dell’inquinamento atmosferico, quasi sicuramente, si registreranno ricadute negative. Saranno esperti  e  personale dell’Arpac a doverne verificare la portata, una volta fatti i prelievi.