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Prata Principato Ultra – Un’iscrizione nel registro degli indagati che rientra tra quelli che dopo eventi tragici sono “atti dovuti” da parte della magistratura e degli inquirenti. Così è arrivata per il quarantenne beneventano coinvolto nello schianto mortale avvenuto nella notte tra sabato e domenica sull’Appia un’informazione di garanzia per omicidio colposo. Quello del ventenne Paolo Cecere, il giovane imprenditore agricolo di Prata Principato Ultra deceduto poche ore dopo l’impatto violento contro il guardrail della vettura che conduceva, una Minicooper sulla quale viaggiavano anche la sua fidanzatina diciassettenne ed un’altra ragazza della stessa età di Montemiletto, entrambe intubate ed in gravissime condizioni al Moscati di Avellino. Grave anche la passeggera della Fiat Punto sulla quale viaggiava il quarantenne indagato, una donna di Tufo.

Fondamentale per risalire ad ogni aspetto utile a ricostruire l’incidente, c’è anche l’accertamento avviato dai militari dell’Arma agli ordini del capitano Domenico Signa per ricostruire con rilievi e testimonianze quello che è avvenuto in località San Giovanni, il punto della SS7 dove è avvenuto il contatto tra le due vetture, la Punto e la Mini sulla quale viaggiava il giovane deceduto, che è stata tra l’altro quella più danneggiata dall’impatto. Secondo indiscrezioni, i Carabinieri avrebbero raccolto anche la deposizione di un testimone, che ha assistito all’incidente. Che avrebbe parlato di un contatto tra le due vetture determinato dall’invasione della carreggiata da parte di una di loro, in un punto, quello della strada che dopo un tratto ampio diventa stretta. E forse proprio una manovra azzardata o una distrazione hanno potuto provocare il contatto tra le due vetture e poi lo schianto fatale della Mini con il guard rail. Ovviamente è una ricostruzione tutta ancora in fase di accertamento quella da parte dei militari dell’Arma, che andrà anche aggiunta agli esami che nelle prossime ore saranno eseguiti e quelli che già sono stati effettuati nell’immediatezza da parte dei medici del Pronto Soccorso del Moscati di Avellino e da parte degli stessi militari della Compagnia di Mirabella Eclano