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Avellino – Nella mattinata odierna, presso l’aula bunker di Poggioreale, Carlo Sessa uno degli operai simbolo della vicenda Isochimica ha risposto alle domande dei pm Rosario Candelmo Robert Pascot ascoltato dal collegio presieduto da Sonia Matarazzo. “In una sola giornata ho ricevuto due lettere di licenziamento – ha raccontato Sessa – Semplicemente perché volevo lavorare in sicurezza e tranquillità. Ogni volta che venivo licenziato mi reintegravano perché impugnavo quelle lettere col sindacato. Una volta l’ingegnere, Elio Graziano, mi convocò per chiedermi quanto volevo per risarcimento, ma io rifiutai i soldi. Volevo solo un lavoro tranquillo e in sicurezza”.

L’episodio, a dir poco raccapricciante, riguarda gli sversamenti nel fiume Fenestrelle: “Confermo – ammette lo stesso Sessa – Io insieme al collega Addesa e il segretario Cisl Chimici Lieto abbiamo assistito allo sversamento di amianto nel fiume. Nei pressi dell’argo Santo Spirito, proprio dove oggi si trova il Comune di Avellino. Purtroppo per paura che dietro ci fosse la criminalità organizzata non siamo riusciti a ricavare materiale fotografico. Ad Avellino – ammette Sessa – Il Fenestrelle è pieno di amianto”. Il prossimo 25 maggio saranno chiamati a testimoniare altri 15 operaio insieme all’ex commissario prefettizio del Comune di Avellino Cinzia Guercio.