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Avellino – Richiamare l’attenzione sulla vicenda dell’ex Isochimica , la fabbrica di Borgo Ferrovia dove si scoibentavano le carrozze di treni dall’amianto. E’questo l’obiettivo dell’incontro che è in programma per domani alle ore 18.30 presso il centro sociale Della Porta di Avellino in Via Morelli e Silvati.  Binario morto – Verità, giustizia e speranza per l’ex Isochimica  è il titolo dell’incontro che vedrà la partecipazione di Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, di  Maurizio Landini della CGIL e di Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania. Il Forum è stato promosso  da Libera, Cgil, Legambiente, Arci, Rifondazione Comunista – federazione irpina e numerose associazioni locali.

Un incontro – confronto a distanza di 30 anni dalla chiusura della fabbrica dei veleni per fare il punto sulla bonifica ancora parziale, sullo stato dei lavori del processo che si sta tenendo presso l’aula bunker di Poggioreale e per il diritto alla verità e alla giustizia per gli ex operai.

“L’Isochimica – dichiarano Libera, Legambiente e Cgil -resta una ferita aperta nel cuore della città che le nuove generazioni meritano di conoscere.Nella fabbrica si scoimbentavano le carrozze dei treni dall’amianto, un lavoro che veniva svolto senza alcuna misura di sicurezza e che, all’inizio, gli operai facevano direttamente nella stazione di Avellino a ridosso di uno dei quartieri più popolosi della città. Ad oggi sono già 23 le vittime accertate tra gli  ex operai, mentre non si ha un riscontro concreto sull’incidenza dell’inquinamento nel quartiere. La fabbrica è stata chiusa  solo nel 1988 grazie alla Pretura di Firenze perchè a nulla erano valse le denunce alle autorità locali, delineando, infatti, un sistema di collusioni e connivenze che oggi si tenta di provare anche in fase processuale . La bonifica – denunciano sempre i promotori dell’appuntamento -è cominciata solo parzialmente. L’amianto, infatti, è ancora nel sito in cubi di cemento, in un silos appena smaltito, ma soprattutto molto è interrato per diversi metri sotto il suolo e tantissimo è disperso in diverse zone della provincia dove  veniva sversato illegalmente così come raccontato anche  dagli ex operai nel dibattimento processuale”.

L’incontro di domani sarà anche l’occasione per parlare del processo dove tra i rinviati a giudizio ci sono le Ferrovie dello Stato, l’Asl Avellino e, ancora, per il capitolo bonifiche l’ex sindaco di Avellino e la sua giunta del 2005 e ancora il sindaco attuale  e alcuni funzionari comunali insieme al curatore fallimentare ed alcune ditte. Tra le parti civili, invece, le famiglie delle vittime, gli ex operai, i sindacati, alcune associazioni ed il Comune di Avellino.

Intanto da più parti sono venute richieste di riportare il processo nel capoluogo. Ma a nulla sono valsi appelli dalle parti civili, dai lavoratori e da numerose associazioni. In passato Libera con una sua iniziativa aveva cercato di coinvolgere gli studenti in un percorso di formazione e per un concorso di idee sul futuro del sito di Pianodardine dopo la bonifica. Ora l’intenzione è quella di far partire una seconda fase con una raccolta di firme indirizzata al Parlamento.