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Avellino – Dall’Irpinia ai teatri di guerra di Libia e successivamente Ucraina. E’ Antonio Cataldo, operaio trentaquattrenne è l’irpino finito in manette nell’operazione dei Ros all’alba di ieri. Dalla sua carta d’identità si evince la professione di operaio. Mercenario invece secondo le indagini della Procura della Repubblica di Genova. 

In passato i Carabinieri della Compagnia di Montella lo avevano arrestato per detenzione di stupefacenti L’ex soldato dell’esercito italiano. Secondo le indagini si sarebbe addestrato il Libia, nel 2009 in Russia, poi in Kazakistan, e poi a Panama dove terrebbe corsi di addestramento. Il presunto foreign fighter filorusso era già finito alla ribalta della cronaca nel luglio del 2011, quando era stato catturato insieme ad altro due italiani al confine con la Tunisia e consegnato alle truppe libiche agli ordini del colonnello Mu’ammar Gheddafi.

Un mese nel carcere di Abu Salim, fino a quando non erano stati salvati dai ribelli. Tornato in Italia, alla Procura di Roma che aveva intanto avviato un’indagine, aveva raccontato di essere stato scambiato insieme ai suoi due amici per una spia. I miliziani di Gheddafi avrebbero anche torturato i tre prigionieri.

“Nel 2003, quando facevo il militare di leva, sentivo parlare di corsi privati per contractors, e, dopo molte ricerche, nel 2009, sono riuscito a trovare un’agenzia che faceva corsi in Russia e Kazakistan. Così sono partito e mi sono addestrato specializzandomi in diverse cose” aveva dichiarato prima alle Iene e successivamente a Fabio Polese de il Giornale.