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Stop alle prime procedure concorsuoli finite nel mirino della Procura di Avellino e che hanno portato agli arresti dell’ex sindaco Gianluca Festa, dell’ex dirigente  Filomena Smiraglia e dell’archietto Fabio Guerriero.

Tangibili effetti dell’inchiesta Dolce Vita per il filone di indagine dei concorsi, ed in  particolare per una delle due procedure finite sotto la lente di ingrandimento di Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e Aliquota di Pg delle Fiamme Gialle.

Si tratta infatti della selezione per tre funzionari tecnici di categoria D1, riservato ad architetti ed ingegneri.

La determinazione firmata dal segretario generale Vincenzo Lissa, prende atto che
“si procedeva alla stipula del contratto individuale di lavoro di due funzionari tecnici, mentre un terzo funzionario comunicava la sua rinuncia all’assunzione; con d.d (determina dirigenziale) n. 1253 del 24.4.2024 nel prendere atto della predetta rinuncia, si procedeva allo scorrimento della predetta graduatoria finale di merito pel’assunzione del terzo funzionario tecnico utilmente collocato in graduatoria”.

Cosa che non avverrà. Visto che, come si legge nell’atto in questione:
“considerato che pendono procedimenti giudiziari sul concorso in oggetto; Ritenuto necessario, per tali gravi ragioni, sospendere l’efficacia e l’esecuzione della d.d. n. 1253 del 24.4.2024 ai sensi dell’art. 21 quater l. n. 241/90 per n. 6 mesi, ulteriormente prorogabili”. Come è noto anche l’altro concorso finito nel mirino degli inquirenti, quello di dieci istruttori di vigilanza, da gennaio è stato sospeso”.