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Sarebbe riduttivo, per non dire offensivo, dedicare l’intramontabile “C’eravamo tanti amati” ai due ormai ex alleati di ferro del Partito Democratico irpino, il consigliere regionale Maurizio Petracca e il Presidente della Provincia Rizieri Buonopane.

I botta e riposta mediatici di cui i due nostrani si stanno rendendo protagonisti in questi giorni sulla partita della gestione del ciclo integrato dei rifiuti, rischiano di macchiare  anche solo nel paragone il nome di uno dei film capolavoro dell’altro nostrano Ettore Scola e dei due giganti attori Vittorio Gassman e Nino Manfredi.

Ancor più che i nostri combattenti armati, da riferimenti del movimento di resistenza del Pd irpino, hanno innescato lo scontro frontale ambendo alla leadership di un partito che da questi parti e non da oggi  continua a far acqua da tutte le parti. 

E l’effetto Schlein che da subito ha minato il deluchismo campano, ha generato le prime conseguenze anche in Irpinia.
Che i rapporti tra Petracca e Buonopane non fossero più quelli di un tempo, era noto a tutti, ma se fino a questo momento i diretti interessati avevano cercato di gettare acqua sul fuoco, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, l’implosione è stata senza esclusione di colpi.

La  gestione della “munnezza” il pretesto perfetto:
La vera partita non solo si gioca per il primato del Pd ma anche e soprattutto per le ambizioni personali di quelli che al momento sono i due riferimenti istituzionali principali del partito sul territorio.
Tutto poteva andare diversamente se Petracca fosse stato eletto alle ultime Politiche ma, al pari degli altri fedelissimi di De Luca, ha subito la scoppola sonora.
Certo l’ambizione resta quella di tentare un’altra elezione alle prossime regionali ma il già citato effetto Schlein e il ridimensionamento del potere del Governatore, nemmeno ancora tanto sicuro del terzo mandato, porta come naturale conseguenza anche l’indebolimento della sua cerchia.

Ed allora, ecco che gli scenari cambiano e la Provincia oggetto di una proposta di riforma che punta a far tornare all’elezione diretta, potrebbe diventare appetibile e più competitiva anche per lo stesso Petracca
Certamente Buonopane non è intenzionato a mollare il tiro, per le stesse ragioni che potrebbe muovere Petracca. Per mezzo da non sottovalutare nemmeno le amministrative ad Avellino del prossimo anno

Nello scontro di potere tra i massimi riferimenti istituzionali de Pd, a farne le spese è il partito stesso e di conseguenza l’interno centrosinistra che faticosamente cerca di lavorare ad un campo largo che rischia di indebolirsi sul nascere, al pari del Segretario Pd, Nello Pizza, ancora una volta a guardare con il cerino in mano.

 

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