Avellino – Tre i colpi ritrovati. Due colpi conficcati nella nuca. Uno nel muro. Quest’ultimo potrebbe essere quello esploso dalla pistola del dentista, forse nel tentativo di rispondere all’aggressione. E’ quanto emerge nelle ultime ore. Le ferite alla testa, che avrebbero causato la morte del professionista, pare siano dovute e colpi ravvicinati. La scena del crimine, dunque, assume i primi contorni, che se confermati, porterebbero dritto all’ipotesi dell’omicidio, quindi alla presenza di almeno un’altra persona, quella sera, nella villa di Contrada Archi.
Ma dal Comando dei Carabinieri, il colonnello Cagnazzo, che sta seguendo le indagini in prima persona, invita alla prudenza. Non esclude anche altre ipotesi e ribadisce che si sta lavorando a 360 gradi per cercare di ricostruire quanto accaduto domenica notte nella villa del dottor Ugo Masucci. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati i parenti, la figlia, che ha rinvenuto il corpo esanime del padre, ma anche i vicini e chi avrebbe trascorso con il professionista le ultime ore di vita.
Si cerca di ricostruire la dinamica di quanto accaduto, anche per capire l’eventuale movente. Oggi, intanto, per il terzo giorno consecutivo, la dottoressa Carmen Sementa incaricata dalla Procura di Avellino, ha effettuato nuovi esami autoptici. Mentre si attendono i responsi degli accertamenti scientifici, ma anche la prova dello stub effettuata sul dentista. Si cerca di capire se il terzo proiettile, quello ritrovato conficcato nel muro, lo abbia effettivamente sparato lui, forse nel tentativo di difendersi. E bisognerà cercare anche conferma nella prova balistica, per confrontare i bossoli e le ogive rinvenute nella nuca del professionista.
Insomma, le indagini continuano serrate per fare il quadro della situazione. Ma l’impressione è che il cerchio si sia stringendo e che già nelle prossime ore possano esserci sviluppi determinanti per la chiusura del caso.
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