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Avellino – Le abbondanti nevicate delle ultime ore hanno reso ancora più critica la situazione alla Euronut di Sperone, l’azienda rimasta isolata in seguito alla chiusura del Cavalcavia n.22 disposta dalla Procura della Repubblica del tribunale di Avellino, in quanto ritenuto pericoloso .
Una emergenza che si trascina dal 5 giugno scorso e che oggi è diventata un disagio cronico. La chiusura del ponte ha determinato di fatto l’isolamento non solo della Euronut ma anche di molte aziende agricole e di una cava che si trovano nell’area industriale di Sperone raggiungibile solo attraverso il cavalcavia. La Euronut, che opera nel settore della lavorazione delle nocciole, dà lavoro a quasi trenta persone che dal giugno scorso sono costrette a percorrere a piedi l’ultimo tratto di strada per recarsi presso lo stabilimento . I disagi riguardano l’approvvigionamento delle materie prime che viene fatto a mano , con l’aiuto di muletti e il trasporto delle produzioni anche questo fatto in maniera manuale.
Il ponte, nonostante le opere di messa in sicurezza effettuate da Società Autostrade su disposizione della Procura, resta chiuso al traffico veicolare nonostante il grido di allarme delle aziende che si trovano in gravi difficoltà. Da tempo si chiede la riapertura almeno parziale del cavalcavia, in modo da permettere il transito di furgoncini . La Euronut, ha sottolineato l’amministratore delegato Domenico Manganelli, ha già subito una riduzione del fatturato del 30%. I costi per le attività produttive sono aumentati , “Abbiamo dovuto affittare dei capannoni per stoccare la merce in esterna”, ha sottolineato Manganelli, “ma le difficoltà cominciano a diventare davvero insostenibili”.
Stamattina poi, la neve a costretto alla sospensione delle attività di carico e scarico delle merci causando altre gravi perdite. Le aziende chiedono ora interventi immediati sia da parte di Società Autostrade che da parte del Comune di Sperone.  Non è escluso che la Euronut ricorra alle vie legali.