Home Avellino Attualità Avellino Piano di zona, bufera sulla nomina del nuovo direttore indagato

Piano di zona, bufera sulla nomina del nuovo direttore indagato

La scelta del Cda ricaduta su De Rosa, indagato dalla Dda per presunte tangenti a cooperative controllate dal clan dei Casalesi

- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Rodolfo De Rosa è il nuovo direttore dell’Azienda speciale consortile A04 con il Comune di Avellino capofila, dopo le dimissioni del precedente direttore Solimita.

De Rosa è stato nominato dal consiglio di amministrazione presiduto dal sindaco di Avellino Gianluca Festa e composto Amato Rizzo, Attilio Renna, Giuseppe Lombardi e Roberto Del Grosso, ma subito è scoppiata la politica in luogo di una indagine della Dda che lo vede coinvolto  per presunte tangenti in cambio della gestione dei servizi sociali affidata a cooperative controllate dal clan dei Casalesi, una inchiesta del 2021 quando era coordinatore dell’ambito A25.

Interviene con una dura nota l’Associazione “Controvento”:

“Cosa c’è dietro la nomina di Rodolfo De Rosa e direttore del Piano di zona A04? Possibile che il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, il quale presiede il consiglio di amministrazione, non abbia preso preventivamente in considerazione che De Rosa, nella veste di responsabile dell’Ambito 17 – che comprende i Comuni di Frattamaggiore, Sant’Antimo, Frattaminore, Grumo Nevano e Casandrino – avendo presieduto commissioni di appalto per servizi, si era visto notificare un avviso di garanzia, insieme ad altri 18 indagati, nell’ambito dell’inchiesta sull’infiltrazione del clan dei Casalesi nelle cooperative sociali? Per quale motivo ha voluto forzare se non le norme quanto meno il buon senso e la minima cautela di opportunità? Sono questi gli interrogativi che l’associazione “Controvento” pone all’opinione pubblica dopo il provvedimento amministrativo che vede per protagonista il sindaco Festa.

In realtà, questo non è che l’ulteriore atto di una strategia di gestione dei servizi sociali secondo criteri di puro e indecente clientelismo. Perché la decisione prodotta dall’organismo nella riunione del 2 settembre 2023, di cui naturalmente si è avuta comunicazione pubblica soltanto ora con il consueto e ormai inaccettabile ritardo, ha deliberato per Adolfo De Rosa una nomina che difficilmente potrà avere seguito: se è vero che nessuno è condannato prima della sentenza definitiva, tuttavia resta immaginabile che De Rosa abbia notevoli difficoltà nel presentare la documentazione richiesta per l’accettazione dell’incarico.

Non si capisce, inoltre, come si sia potuta approvare tale nomina non essendo il suo nome compreso nell’allegato al decreto dirigenziale numero 206 del 3 maggio 2023, “Elenco regionale dei Direttori/Coordinatori d’Ambito – Sezione Direttori”, ma soltanto nel distinto allegato “Elenco regionale dei Direttori/Coordinatori d’Ambito – Sezione Coordinatori”.

I membri del consiglio di amministrazione sono stati messi a conoscenza di queste circostanze? E perché si invia la deliberazione concernente un atto tecnico all’approvazione dell’Assemblea consortile?

Si tratta del solito percorso festiano per buttare le carte all’aria e restare l’unico arbitro. In questo caso, ingarbugliare le procedure, far incamminare il Piano di zona su un percorso inattuabile e, dopo tutti i giochetti che durano ormai da anni intorno alla figura del direttore, tornare alla casella di partenza per essere il referente obbligato di chi ha bisogno dei servizi e di coloro che tali servizi se li devono vedere affidati”.