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“Qualcuno auspica la creazione di un movimento o di un partito cattolico, ma storicamente ciò è già avvenuto. La storia ci insegna cosa si può fare e cosa no, anche se bisogna sempre e contestualizzare quello che succede”. Così Doriana Buonavita, segretaria generale della Cisl Campania, all’incontro presso la Biblioteca provinciale, organizzato dal movimento “Insieme per Avellino e l’Irpinia” per la presentazione del libro di Franco Vittoria, “I cattolici e la questione politica”.

“Ritengo che – continua – nel nostro periodo attuale sia necessaria una forte consapevolezza da parte dei cattolici popolari, ovunque essi si trovino, sia nelle organizzazioni sindacali che all’interno delle istituzioni e nella società civile. Questa consapevolezza – ragiona Buonavita – dovrebbe spingere ognuno di loro, con coraggio, a promuovere i valori fondanti della dottrina sociale della Chiesa: solidarietà, sussidiarietà, bene comune e dignità della persona.

Da qui – osserva la leader della Cisl – potrebbe nascere un movimento che riporti in auge idee che al momento sono abbastanza confuse, dato che le ideologie hanno perso la loro chiarezza. A volte, sembra che le idee di sinistra siano passate a destra e viceversa, il che crea una generale confusione.

Per noi, cattolici popolari, e anche per chi, come me, è coinvolto nel sindacato con una tradizione radicata in quel settore, è più facile mantenere una posizione perché abbiamo radici solide che non dovremmo dimenticare. Naturalmente, tutto ciò richiede coraggio, buona volontà e la capacità di superare i pregiudizi ghettizzanti”.

Per quanto mi riguarda, i valori di riferimento dei cattolici, per Buonavita sono “la sussidiarietà, la solidarietà, il ritorno al dialogo, alla gentilezza, alla consapevolezza e alla riaffermazione di un concetto di identità popolare dei cattolici, che non necessariamente richiede un leader, o meglio, ne avrà solo quando sarà necessario”.

Sulla situazione economica e sociale della Campania aggiunge: “Riteniamo che ci sia da tempo un’ emergenza lavoro.
C’è chi ha perso l’occupazione, chi non ne ha mai avuta una e anche di chi ce l’ha ma non può permettersi un livello di vita dignitoso a causa delle condizioni di lavoro e del basso reddito che percepisce.

C’è la necessità – secondo la segretaria – di un ripristino della filiera istituzionale. Chi governa processi così complicati, immagina spesso che poche misure calata dall’alto possano essere sufficienti per superare l’emergenza lavoro.
Ovviamente, quando si decide a livello governativo nazionale, non tutto quello che si prospetta può essere adattabile ai vari contesti territoriali. E’ chiaro che anche all’interno del Mezzogiorno, la Campania è in una condizione diversa rispetto alla Puglia o alla Basilicata, oppure alla Sicilia.

Bisogna dunque porre in essere interventi non solo calati in una dimensione meridionale e diversi per ogni contesto. Uno dei problemi generali del Sud, ad esempio, sono le agenzie per il lavoro e le politiche attive che non funzionano. E non per colpa dei dipendenti, ma per la mancanza di una collaborazione fra corpi intermedi, istituzioni e politica”.

“Il mio libro – spiega Vittoria – parla di come cultura e politica siano un binomio quasi inscindibile anche in questo momento”.
E sulle amministrative del capoluogo, afferma: “E’ importante recuperare soprattutto il senso del limite dell’area cattolica mettendo al centro il capitale umano. Da qui bisogna ripartire”.