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Un consiglio provinciale decisivo per il centrosinistra irpino. L’appuntamento è per oggi, quando l’assise si riunisce in prima convocazione alle ore 09,30, per la costituzione dei gruppi consiliari e la designazione capigruppo.
Si vedrà dal consiglio provinciale quali convergenze politiche sono possibili. Se il centrosinistra sarà in grado di mettersi assieme, costituire una sorta di maggioranza al fianco del presidente della Provincia, Rino Buonopane.

Un Pd che è uscito vincitore dalle urne, ottenendo il voto favorevole della maggioranza degli amministratori locali. Quattro i consiglieri eletti: Luigi D’Angelis, vice sindaco di Cairano, Laura Cervinaro, consigliera di maggioranza di Ariano, Marcantonio Spera, sindaco di Grottaminarda, Antonello Cerraro, consigliere comunale di Montoro.

Il più votato è stato Spera e a lui potrebbe andare la carica di capogruppo.
Nel centrosinistra ci sono inoltre anche due esponenti di Proposta civica per l’Irpinia, uno è Fausto Picone, sindaco di Candida, vicino al consigliere regionale Enzo Alaia e l’altro Franco Di Cecilia, indipendente, consigliere comunale di Sturno.

Il centrodestra, o meglio la Lega, potrebbe trovare sponda in Davvero Moderati che fa capo al sindaco Gianluca Festa e al consigliere regionale, capogruppo di Moderati e Riformisti, Livio Petitto. Quest’ultimo ha eletto Franco Mazzariello, consigliere comunale di Atripalda, il più votato della lista, che come tale potrebbe essere indicato come capogruppo.
Per Festa ci sono poi Diego Guerriero, consigliere di maggioranza di Avellino, e l’assessore di Solofra, Gabriele Buonanno.

La Lega piazza due nomi candidati nella lista civica “Per l’Irpinia”: l’uscente Pino Graziano – il più votato – e la new entry Emanuela Pericolo, assessora di Angelo D’Agostino, sindaco di Montefalcione, in quota Carroccio. Ma pure vicino al Carroccio è il consigliere di Grottaminarda, Vincenzo Barrasso.

Intanto, Buonopane dovrà scegliere il suo vice, dopo la mancata rielezione del sindaco di Montoro, Girolamo Giaquinto. Il Pd ha già ufficialmente rivendicato l’incarico per D’Angelis nonostante i contrasti con il presidente. 

Se il presidente accetterà la richiesta dei dem sancirà la tregua con i dem.