- Pubblicità -
Tempo di lettura: < 1 minuto

Un nuovo capitolo di accuse si aggiunge per le sei persone che il 27 giugno scorso vennero arrestate a Lioni, in provincia di Avellino, per aver impiantato una maxi piantagione di cannabis in una zona quasi inaccessibile del monte Terminio.

I carabinieri di Castellammare di Stabia (Napoli) che condussero le indagini coordinate anche dalla Procura di Avellino hanno accertato che per ventilare, illuminare ed essiccare le quasi 500 piante coltivate i sei indagati si erano collegati illegalmente alle rete elettrica pubblica.

A conti fatti, grazie alla collaborazione del personale di Enel Energia, dal luglio del 2018 al luglio del 2023 sono stati ‘rubati’ oltre due milioni e mezzo di kwh per un valore di quasi quattro milioni e mezzo di euro. Nei loro confronti è scattata la denuncia per truffa aggravata. Due degli indagati, padre e figlia, risiedono da tempo nel comune irpino, gli altri quattro sono di nazionalità albanese ma anch’essi da tempo residenti in provincia di Avellino.