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Un maxi rimborso di oltre 62 milioni di euro dallo Stato ai medici che hanno frequentato una scuola di Specializzazione tra il 1978 ed il 2006 senza ricevere la borsa di studio. La violazione delle direttive Ue in materia continua a produrre un conto salatissimo per lo Stato. Ad oggi, riconosciuti oltre 530 milioni di euro dai Tribunali di tutta Italia attraverso sentenze che arrivano con sempre maggiore rapidità e con un orientamento giurisprudenziale sempre più a senso unico. Ad sono stati complessivamente rimborsati con oltre 3 milioni e 500 mila euro 102 medici campani, così suddivisi: ai 55 di Napoli, 1.925.000 euro; per i 20 di Salerno, 700mila euro; ai 16 di Caserta 560mila euro; per i 4 di Avellino, 140mila; per i 7  di Benevento, 245mila euro.

Si chiude una vertenza in cui il momento del rimborso assume un forte valore simbolico: gli ex specializzandi, ricordando le fatiche associate al periodo di studio e lavoro dell’epoca, possono vivere un autentico momento di rivalsa rispetto alle ingiustizie subite.  «Il riconoscimento del diritto per tanti colleghi, penalizzati negli anni della Specializzazione, continua ad assumere un rilevante significato – commenta il Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, Silvestro Scotti -. Questo induce a ragionare su una soluzione normativa a garanzia dei medici e in grado di evitare ulteriori gravosi esborsi di denaro pubblico da investire, invece, nel Ssn: per la sicurezza delle cure e per potenziare organici in sofferenza».

La soluzione resta quella rappresentata dal Ddl 2400, che propone un accordo transattivo che potrebbe consentire allo Stato di risparmiare almeno la metà dei 5 miliardi di euro che rischia di dover pagare e, al contempo, permetterebbe ai medici di ottenere l’immediato ristoro del proprio diritto. Su questo punto hanno battuto i senatori Luigi D’Ambrosio Lettieri e Guido Viceconte, entrambi firmatari del provvedimento, in occasione della conferenza stampa organizzata nei giorni scorsi a Roma da Consulcesi. Nella nota previsionale di bilancio 2017 la Presidenza del Consiglio, con 140 milioni per affrontare i contenziosi, ha dovuto accantonare 80 milioni annui per tre anni per questa questione. E forse non basteranno. Per questo si sta lavorando su una proposta di emendamento alla prossima Legge di Stabilità per giungere finalmente ad una soluzione transattiva tra lo Stato e i medici specialisti, che preveda le coperture economiche necessarie senza gravare sugli altri capitoli della sanità.