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Anche la verde Irpinia entra a far parte dell’Ipic, l’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano, che nel 2018 è stato istituito dalla Regione Campania. Un catalogo prestigioso dove vengono valutate, da una commissione di esperti, le pratiche tradizionali connesse alle conoscenze, così come vengono definite dalla Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale del 17 ottobre 2003, ratificata dall’Italia con legge n°167/2007.

Ma cosa si intende per patrimonio culturale immateriale? Si definiscono prassi, pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze, gli usi sociali, i riti e momenti festivi collettivi, anche di carattere religioso, oppure strumenti, oggetti, manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi. Tutto ciò che le comunità riconoscono come parte del patrimonio culturale campano, da trasmettere di generazione in generazione. Creatori di senso d’identità, di comunità e di continuità, promotori, al contempo di rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.

Chi vuole richiedere di essere inserito nel catalogo IPIC deve dimostrare la storicità dell’elemento culturale, la cui pratica deve essere attestata nei 50 anni precedenti la richiesta di iscrizione, la persistenza di valori sociali e significati culturali correlati al valore identitario dell’elemento culturale, la persistenza di momenti di trasmissione formale e informale, il coinvolgimento delle giovani generazioni, il rispetto della parità di genere nell’accesso all’elemento culturale e la partecipazione attiva della comunità di riferimento nella messa in atto di azioni di salvaguardia e valorizzazione dell’elemento culturale.

Per l’Irpinia entrano a far parte del catalogo:

“Il Maio di S. Elia” del Comune di Sperone;

“La Zeza” dell’Associazione omonima di Mercogliano;

“Il rituale del carro” in onore della Madonna della Misericordia a Fontanarosa;

“Il rituale del giglio” del Comune di Villanova del Battista;

“Natale piccirill” a cura della Pro Loco Sant’Andrea di Sirignano;

“Il giglio di grano” in onore di S. Rocco del Comune di Flumeri;

“Il Majo – Zeza – I Mesi – Laccio d’amore” del Comune di Avella;

“Il Carnevale paghese” a cura della Pro Loco Pago Valle Lauro;

“Il Solco di San Michele” del Comune di Sturno;

“Il Rituale del Carro di Mirabella Eclano” in onore della Madonna;

Rosamarina” del Comune di Aiello del Sabato.