- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Benevento – La Uil Avellino/Benevento comunica che, nei giorni scorsi, è stato convertito in legge il decreto legge n. 119 del 23 ottobre 2018, recante “Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria”, meglio conosciuto come “Decreto fiscale”. Particolare attenzione va riservata all’articolo 23–quater che introduce “Disposizioni per la promozione delle politiche per la famiglia”. Nel merito: i commi 1 e 3 dell’articolo reintroducono per l’anno 2019, il così detto “bonus bebè”, un assegno di natalità per i figli nati o adottati tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2019 con un importo maggiorato del 20 per cento rispetto al 2018. Vengono pertanto stanziati 204 milioni di euro per l’anno 2019 e 240 milioni di euro per il 2020, le procedure per l’erogazione del bonus saranno a carico dell’Inps in base ai valori dell’Isee.

Ci preme sottolineare che il suddetto bonus, introdotto dalla legge n. 190/2014, consisteva nel contributo di 80 euro al mese, 960 euro l’anno, fino ai tre anni del bambino nel triennio 2015/2017, con un Isee pari a 25 mila euro, raddoppiando il contributo con Isee pari a 7 mila euro. Nel 2018, ha subito una rimodulazione in termini economici e temporali che di fatto hanno dimezzato l’assegno, concedendolo solo fino al compimento del primo anno di età del bambino. Con la legge appena approvata il bonus avrà un incremento del 20%, ma resterà comunque valido solo fino al compimento del primo anno di età. Confermiamo, ancora una volta, la nostra preoccupazione rispetto alle politiche dei bonus, che come più volte detto, non affrontano i problemi in modo adeguato, soprattutto se non sono strutturali; una politica fatta di bonus, e quindi interventi spot, non può avere un ampio respiro, poiché continua ad operare in un’ottica prettamente emergenziale. Dal suo stanziamento il bonus bebè, infatti, non ha modificato i dati sulla natalità, che continuano a essere in drastico calo.

La stessa legge, per quanto attiene la sanità, ha disposto delle misure che insieme a quelle inserite all’interno del ddl Bilancio, concorreranno a delineare la materia sanitaria per il prossimo futuro: Sempre nell’articolo 23 – quater- al comma 4 vengono stanziati per il 2020, 5 milioni di euro per gli Irccs della ”Rete oncologica” del Ministero della salute, impegnati nello sviluppo delle nuove tecnologie antitumorali CAR-T, e 5 mln per gli Irccs della ”Rete cardiovascolare” del Ministero della salute, impegnati nei programmi di prevenzione primaria cardiovascolare. La stessa misura è stata finanziata nel disegno di legge del Bilancio anche per il 2019.

Al comma 5 è stato previsto uno stanziamento, per il 2020, pari a 50 milioni di euro, per l’implementazione e l’ammodernamento in tema di liste d’attesa delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica per l’accesso alle strutture sanitarie. Per il medesimo scopo, nel ddl Bilancio sono stati stanziati finanziamenti di 150 mln per il 2019, 100 mln per il 2020, che si vanno a sommare a quelli previsti ora dal “Decreto fiscale” approvato, arrivando a 150 mln; 100 mln per il 2021.

Sempre in materia sanitaria la legge approvata stabilisce:

  • all’articolo 10-bis (Disposizioni di semplificazione in tema di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari) viene previsto l’esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica, per il periodo d’imposta 2019, per i soggetti tenuti all’invio dei dati al Sistema tessera sanitaria; 
  • all’articolo 22-quater (Disposizioni in materia di transazioni con le aziende farmaceutiche per il ripiano della spesa farmaceutica) vengono semplificate le procedure per le transazioni con le aziende farmaceutiche relative ai contenziosi sul ripiano del payback per gli anni 2013, 2014, prevedendo che per la loro validità – per la parte pubblica – non sono più richieste anche le sottoscrizioni di Ministero della Salute e Ministero dell’Economia, essendo sufficiente la sola sottoscrizione dell’Agenzia Italiana del Farmaco;
  • all’articolo 25-sexies (Finanziamento di specifici obiettivi connessi all’attività di ricerca, assistenza e cura relativi al miglioramento dell’erogazione dei livelli essenziale di assistenza) conferma l’accantonamento di 24,5 milioni di euro, anche per il 2018 in favore di alcune strutture sanitarie previa sottoscrizione, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, di intesa sul riparto per le disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale per l’anno 2018: 9 mln al Bambin Gesù, 12,5 mln al Cnao e 11 mln alla Fondazione Santa Lucia. 
  • l’articolo 25septies (Disposizioni in materia di commissariamenti delle regioni in piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario) in caso di commissariamento è stato stabilito il principio secondo cui la nomina come commissario ad acta è incompatibile con l’affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento.

“Quello della conferma anche per il 2019 del bonus bebè dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) – è un provvedimento tutto sommato positivo, anche se sulle politiche della famiglia bisogna fare di più se vogliamo rivitalizzare la natavità nel nostro Paese. Comunque – conclude il sindacalista – le misure emanate col decreto fiscale possono essere considerate un avvio di quelle che devono diventare politiche stabili per la famiglia, anche per evitare l’emorragia demografica che è in atto nel nostro Paese”.