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Ieri a Varese è morto Giuseppe Zamberletti. Padre della Protezione civile italiana, 85 anni, era da tempo malato e ricoverato in ospedale. E’ stato parlamentare della Democrazia Cristiana fin dal 1968. “Un maestro, una guida”– così costantemente veniva definito dai suoi colleghi – che si è sempre occupato di temi riguardanti la sicurezza dei cittadini. Nel 1972 ricoprì l’incarico di Sottosegretario all’Interno nei governi presieduti da Aldo Moro e da Giulio Andreotti, con la delega per la Pubblica sicurezza, l’antincendio e protezione civile. Negli anni ’90 venne eletto dal Senato dove entrò a far parte della Commissione Difesa della Camera dei deputati, dell’Assemblea dell’Atlantico del Nord e della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi. 

Fu inoltre, nel ruolo di Commissario Straordinario,  incaricato per il coordinamento dei soccorsi per far fronte all’emergenza per il tragico Sisma che, nel 1980, colpì la Campania e la Basilicata provocando quasi tremila morti, oltre 8mila feriti e 280mila sfollati. A seguito di questo tragico terremoto, l’esperienza maturata portò Zamberletti al convincimento che le calamità, sia naturali che legate all’attività dell’uomo, non possono essere fronteggiate soltanto con una attività di mero soccorso, ma possono essere previste, prevenute e mitigate nei loro effetti. Un uomo che, proprio negli ultimi anni, puntò il dito sulla politica nazionale, incapace di gestire un’emergenza del genere anche e soprattutto a causa di un sistema di interessi economici ed elettorali. 

Una notizia, quella della sua morte, riportata non solo dai vari quotidiani nazionali, ma anche dal Sindaco di Benevento Clemente Mastella, che con un post sul suo profilo social, ha voluto ricordare quanto fatto dal suo amico “Zamp” proprio in occasione del terremoto del 1980. “E’ morto Giuseppe Zamberletti che chiamavo con affetto Zamb. E ‘ stato per le nostre realtà devastate dal terremoto del 23 novembre 1980 l’artefice , con la classe dirigente di allora, della ricostruzione delle nostre zone. Lo ricordo con affetto e con la preghiera . Grazie zamb.”