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In poche settimane sono andate via tante persone per incidenti sulle strade sannite e la cause possono essere tante. La velocità, il manto stradale, la distrazione, l’assenza di segnaletica o la mancata sostituzione di quella esistente che è stata tolta. 

Insomma, che sia la tangenziale, la Telesina o la Fondovalle, oppure la Fortorina, provinciali, statali o cittadine, non conta: sulle strade sannite è diventato troppo facile perdere la vita.

Weekend funestati da tristi notizie, bollettini che parlano di uomini o donne, adulti o giovani che interrompono la loro corso esistenziale lungo una strada, un tratto che dovrebbe riportarli al sicuro e che, molte volte, diventa l’ultima cosa che vedono prima di schianti.

A qualcuno va bene e se ne esce con una grande paura, ad altri, troppi, no. Una lingua d’asfalto che si sta colorando tragicamente di rosso e non sembra esserci assolutamente soluzione alle troppe morti che toccano queste strade e questo territorio che guarda inerme e spera solo che ogni giorno non si debba modificare il numero di questo tragico conteggio.

Sarà un problema degli autisti sanniti? Può essere. Tra telefoni nelle mani per video mentre si guida o foto a panorami con l’auto in movimento. Sorpassi azzardati e piedi troppo pesanti sull’acceleratore come se arrivare un minuto dopo alla meta possa rappresentare una colpa. Precedenze quasi mai date.

Sarà un problem delle strade? Sicuramente. Cantieri e semafori volanti, autovelox e limiti di velocità ‘ballerini’ in tratti così ravvicinati tra di loro. Buche, stop inesistenti, segnaletica orizzontale e verticale scolorita o piegata e mai sostituita o rinfrescata.

La morte non fa distinzioni quando ci si mette alla guida, colpisce a occhi chiusi ma, e ci scusiamo per la crudezza, non bisogna darle una mano, al netto di tutte le mancanze di una viabilità, quella sannita, che piace tanto alla politica, attenta quando c’è da raccogliere voti ma poco incline alla risoluzione del problema specifico.

Non serve mettere rattoppi, serve rendere sicure le strade, un’ovvia banalità che, però, va sottolineata se si muore ancora su una strada. E agli autisti un consiglio spassionato: mani sul volante, occhi ben aperti e telefonini in tasca, accendete lo stereo e guidate spensierati. Un abbraccio ai propri cari vale più di un ritardo accumulato alla guida o della foto da postare per pochi like in più.