Come si “costruisce” un aeroplanino di carta? Oggi serverebbe un tutorial preso dal web per impararlo. Seguire passo dopo passo le varie fasi per trasformare un foglio di carta in un velivolo pronto a planare. Segreti, passi, trucchetti non si tramandano più da una generazione all’altra, i padri non sanno più spiegare ai figli come avviene la metamorfosi di un foglio di carta. Paradossalmente, sarebbe più consono e veloce insegnare ai propri piccini come accendere e lanciare un petardo, come agitare un fumogeno. E la pena sarebbe minore.
“Ammenda di € 5.000,00 : alla Soc. BRESCIA per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, nel proprio settore, acceso numerosi petardi e fumogeni e per aver lanciato sul terreno di giuoco un petardo che costringevano l’Arbitro, al 2° del secondo tempo, ad interrompere la gara; sanzione attenuata ex art. 14 n. 5 in relazione all’art. 13, comma 1 lett. b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza”.
Ebbene si, o lanci un aeroplanino di carta, innocuo a meno che il lanciatore non abbia sfidato le leggi della fisica, riuscendo a dare la giusta “alitata” sulla punta così da beccarti in uno dei due occhi, magari entrambi con un rinculo carpiato, a cinquanta metri di distanza, o fai partire una petardo, meglio se numerosi che fanno più casino e ci si diverte di più, la sanzione è la stessa. Quella comminata al Brescia è stata “attenuata… per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza”.
La società giallorossa non ha fatto nulla per frenare i facinorosi della torcida sannita, è stata con le mani in mano mentre qualcuno stava preparando un attacco aereo al rettangolo verde. Sarebbe stato davvero meglio annebbiare il “Vigorito” con fumogeni accompagnati da rumorosi colpi di petardo? Ci auguriamo non sia ancora arrivato quel momento, continueremo imperterriti a disegnare “campane” a terra, a mettere zaini per strada al posto dei pali e lanceremo aeroplanini di carta su prati verdi, magari senza creare danni ai “grandi” che corrono dietro ad un pallone.
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