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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Sandra Sandrucci per Altrabenevento.

Da novembre abbiamo più volte segnalato la presenza di tetracloroetilene nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni che forniscono gli abitanti dei quartieri Libertà, Ferrovia e Centro storico, ma il sindaco Mastella e la GESESA si sono sempre limitati a sostenere che l’acqua è potabile. Poi l’ARPAC ha accertato più volte che nei due pozzi il valore del pericoloso inquinante ha superato la Soglia di Contaminazione di 1,1 microgrammi/litro ma Gesesa ha assicurato che i dati forniti dal laboratorio privato incaricato, TecnoBios di Apollosa, erano sempre nella norma. Invece, il 9 aprile lo stesso laboratorio ha comunicato di aver trovato i seguenti valori del pericoloso inquinante: 1,40 microgrammi/litro nel pozzo di Pezzapiana; 1,83 microgrammi/litro nel pozzo di Campo Mazzoni. Quindi, anche questi esami confermano che è stata superata ancora una volta la Soglia di Contaminazione di 1,1 microgrammi/litro nelle acque profonde. Ma nonostante questa ennesima conferma, i pozzi rimangono aperti e l’acqua viene ancora servita agli abitanti della zona bassa della città. Intanto Provincia, Comune e GESESA continuano a inviarsi reciproche richieste di ulteriori accertamenti sulle attività inquinanti nella fascia di protezione di 200 metri intorno ai pozzi che, evidentemente, nessuno aveva mai fatto fino alle segnalazioni di Altrabenevento. Il sindaco Mastella annuncia per la quarta volta lo “sciopero della fame” per pretendere ulteriori finanziamenti pubblici per i depuratori, ma non vuole fare lo “sciopero della sete” che gli abbiamo proposto per pretendere dalla Regione Campania il raddoppio della fornitura di acqua buonissima del Biferno per alimentare tutta la città“.