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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa dell’Associazione Altrabenevento in merito alla presenza, oltre al Tetracloroetilene, anche di un altro pericoloso inquinante. Di seguito il comunicato:

“L’ARPAC (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) a febbraio ha esaminato i campioni di acqua prelevati nei pozzi utilizzati da GESESA per servire il 58% della popolazione cittadina ed ha accertato un ulteriore aumento di Tetracloroetilene. Esattamente, nel pozzo di Pezzapiana ha trovato 2,5 microgrammi/litro, quindi più del doppio della soglia di contaminazione di 1,1 microgrammi/litro; nel pozzo di Campo Mazzoni  3,4 microgrammi litro, cioè tre volte il valore limite. Si confermano così le segnalazioni di Altrabenevento sulla presenza del pericoloso inquinante nell’acqua servita nei rioni Ferrovia, Libertà e Centro storico che sono state ignorate o sottovalutate dalle autorità di controllo con la complicità della stampa di regime.

Adesso si annunciano ulteriori controlli e trivellazioni intorno ai pozzi che però sono ancora utilizzati nonostante l’aumento di Tetracloroetilene e la presenza di un altro pericoloso inquinante. Infatti, l’ARPAC ha trovato nei due pozzi anche Triclorometano per valori di molto superiori al valore soglia di 0,15 microgrammi/litro: nel pozzo di Pezzapiana 0,50 microgrammi/litro e 0,70 nel pozzo di Campo Mazzoni. L’Agenzia di Protezione Ambientale ha effettuato i prelievi il 14 febbraio ma i risultati sono stati comunicati il 22 marzo, un’ora dopo la conclusione del consiglio comunale che tra le proteste ha votato, a maggioranza, l’aumento di capitale sociale della GESESA.

In quel momento i vertici della azienda idrica avevano appena concluso la ennesima manifestazione di propaganda per i bambini delle scuole La Salle e Federico Torre, alla presenza anche del Prefetto e del Questore, ma, ovviamente, della qualità dell’acqua fornita alla parte bassa della città nessuno ha parlato”.