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Il carcere minorile di Airola non trova pace. La scorsa notte un gruppo di ragazzi ha appiccato un incendio all’interno della struttura che ha costretto a un pronto intervento con estintori gli agenti della polizia penitenziaria. I poliziotti sono riusciti a domare le fiamme scatenate dal gesto di due maggiorenni, già protagonisti lo scorso 5 settembre di un’altra vicenda simile nello stesso penitenziario. I colpevoli sarebbero esponenti dei Sibillo della zona dei Decumani, dei Giuliano di Forcella e dei De Micco di Ponticelli considerati tra i fondatori della cosiddetta paranza dei bambini.

Donato Capece, segretario del Segretario Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), ha descritto così la scena: “Sono stati attimi di autentica tensione, con i detenuti che hanno dato fuoco a tutto quello che vi era all’interno delle celle. Il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari, con grande senso di responsabilità coraggio e professionalità, ha permesso di evitare più gravi e tragiche conseguenze». Per il segretario il problema maggiore è dovuto all’età dei ragazzi detenuti, alcuni dei quali di età superiore ai 25 anni: «Vanno stigmatizzate con fermezza le gravi e pericolose intemperanze di questi detenuti adulti, ristretti in un carcere minorile a seguito di una modifica alla legge in vigore, modifica legislativa fermamente contestata dal Sappe. Ci chiediamo come mai due degli autori della rivolta del 5 settembre fossero ancora reclusi nello stesso penitenziario».